Il 25 giugno 1944, nella sala di Palazzo Pubblico, il primo nucleo della Milizia Confinaria e il Genio Pompieri prestarono giuramento in difesa della Repubblica. Una sessantina di ragazzi, appena ventenni, si misero volontariamente al servizio del Paese con il compito principale di vigilare i confini del territorio. “Si era data preferenza, ricorda Giorgio Zani, a chi aveva un titolo di studio perché, consapevoli della nostra debolezza bellica, confidavamo nel dialogo e nella trattativa”. E quest’anno il Congresso Militare ha scelto proprio la data del 25 giugno per celebrare il 60esimo anniversario dell’istituzione dei due Corpi. “Ognuno di voi, ha detto il Segretario di Stato per gli affari esteri ai reduci, merita un pensiero grato. Siete stati capaci di dare vita a una compagine di uomini d’onore”. “La mia generazione, ha sottolineato Berardi, ha avuto l’immensa fortuna di nascere e vivere fino ad oggi in un periodo di pace. Eppure la guerra, frutto dell’ingiustizia e dell’odio, ci è più volte passata vicina devastando, fino a pochi anni fa, l’altra sponda dell’Adriatico, dove si trovano le nostre radici”. Il 26 giugno del 44, 4 squadroni di bombardieri inglesi, scaricarono sulla Repubblica 263 bombe, 63 i morti, imprecisato il numero dei feriti. Giorgio Zani ricorda l’orrore di quel giorno e il soccorso portato alla popolazione. “Noi della confinaria, ha detto, siamo coscienti di aver fatto il nostro dovere. Per il resto giudicherà la storia”. “Onore a voi, hanno detto i Capi di Stato, che in condizioni di grave pericolo avete affrontato i compiti più difficili. Ciò che oggi sopravvive è l’insegnamento frutto della generosità dei sammarinesi e dell’attaccamento alla loro terra'. La Reggenza ha consegnato ai 17 reduci una targa di riconoscimento del servizio prestato durante la seconda guerra mondiale.
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