80 anni di storia, un racconto familiare che tramanda di generazione in generazione amore per la propria terra e passione per il lavoro. Una storia che comincia in tempo di guerra e s'intreccia con le vicende dell'epoca, quando San Marino accoglieva migliaia di profughi e rifugiati. In questa storia dal sapore antico non mancano sentimenti come l'amicizia. L'iconica torta Tre Monti viene distribuita in Italia dal marito di un'ebrea austriaca, che nell'Antica Terra della Libertà aveva trovato rifugio dalle persecuzioni razziali. Una collaborazione che forse spiega la scelta del wafer.
“E' una storia di tradizione, una storia sammarinese che nasce nel 1942 dal mio bisnonno Simone Michelotti”, racconta Neni Rossini, “da lì è nata la tradizionale torta di San Marino che ancora continua ad essere prodotta con le stesse cialdiere, quindi in un modo molto artigianale. Per noi e per tutti i sammarinesi è un simbolo, è quello a cui pensiamo quando siamo lontani da casa, è quello a cui ci riferiamo per far sentire il sapore di San Marino attorno a noi”. I sapori tipici raccontano un paese, le azioni degli uomini lo nobilitano. Ecco quindi che la Serenissima sforna cibo per i rifugiati nelle gallerie del treno bianco e azzurro.
“La mia famiglia è rimasta legata in tutti questi 80 anni alla nostra torta e volevamo festeggiarla per un evento così eccezionale, un anniversario che è la bellissima storia di un'azienda, di una grande squadra, di una famiglia che ancora la guida e del paese, perché alla fine la torta è un po' tutti noi”. Non solo tradizione ma anche innovazione. La ricetta della torta rimane segreta. Ma dal 1942 qualcosa è cambiato, sono stati introdotti prodotti nuovi. “Le cose si sono evolute – spiega Neni Rossini - ma non sono cambiate modalità di produzione, processo artigianale, attenzione, ricerca di materie prime di qualità e vocazione familiare”.