“Alza la coppa, capitano! Alzala alta al cielo, capitano, perché questa è la coppa di tutti gli italiani! Perché oggi grazie a voi abbiamo vinto tutti! Alzala alta perché oggi è più bello essere italiani!”. Chi può dimenticarsi queste parole di Caressa mentre Fabio Cannavaro stava alzando al cielo (quello di Berlino) la Coppa del Mondo?
Un percorso ad ostacoli quella della Nazionale italiana che, dopo essere passata come prima del girone, negli ottavi ha eliminato, a fatica, l'Australia. Molto più semplice invece il match contro l'Ucraina superata 3-0. La semifinale con la Germania ha un valore storicamente pesante. Una partita di sacrificio, non bastano i tempi regolamentari. Ma nei supplementari accade che Fabio Grosso s'inventa il gol della vita, suggellato dalla rete sul palo più lontano di Del Piero che finalizza un contropiede iniziato da un doppio anticipo di Cannavaro.
In finale l'avversaria è la Francia. I tempi regolamentari terminano 1-1, in virtù del rigore segnato da Zidane e della rete di Materazzi, che poi nei tempi supplementari, trascorsi senza altri gol, sono protagonisti di un famoso "alterco", concluso con una testata del francese, espulso dall'arbitro. Si conclude nei peggiori dei modi la carriera di uno dei massimi fantasisti che la storia del calcio conosca. L'assegnazione del titolo di squadra campione del mondo dipende, dunque, dai calci di rigore. Dopo 4 rigori l'Italia è a punteggio pieno, mentre la Francia è ferma a 3 (traversa di Trezeguet). Fabio Grosso, come scritto già decisivo nelle sfide con l'Australia e con la Germania, non fallisce dal dischetto e fissa il risultato definitivo sul 5-3, consegnando all'Italia il quarto Mondiale e alla storia un'icona della gioia degli azzurri.
Filippo Mariotti
Un percorso ad ostacoli quella della Nazionale italiana che, dopo essere passata come prima del girone, negli ottavi ha eliminato, a fatica, l'Australia. Molto più semplice invece il match contro l'Ucraina superata 3-0. La semifinale con la Germania ha un valore storicamente pesante. Una partita di sacrificio, non bastano i tempi regolamentari. Ma nei supplementari accade che Fabio Grosso s'inventa il gol della vita, suggellato dalla rete sul palo più lontano di Del Piero che finalizza un contropiede iniziato da un doppio anticipo di Cannavaro.
In finale l'avversaria è la Francia. I tempi regolamentari terminano 1-1, in virtù del rigore segnato da Zidane e della rete di Materazzi, che poi nei tempi supplementari, trascorsi senza altri gol, sono protagonisti di un famoso "alterco", concluso con una testata del francese, espulso dall'arbitro. Si conclude nei peggiori dei modi la carriera di uno dei massimi fantasisti che la storia del calcio conosca. L'assegnazione del titolo di squadra campione del mondo dipende, dunque, dai calci di rigore. Dopo 4 rigori l'Italia è a punteggio pieno, mentre la Francia è ferma a 3 (traversa di Trezeguet). Fabio Grosso, come scritto già decisivo nelle sfide con l'Australia e con la Germania, non fallisce dal dischetto e fissa il risultato definitivo sul 5-3, consegnando all'Italia il quarto Mondiale e alla storia un'icona della gioia degli azzurri.
Filippo Mariotti
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