Da una parte Augusto Michelotti, dall’altra l’Ufficio Gestione Risorse Ambientali e Agrarie. Il candidato di Sinistra Unita, già Presidente dell’Associazione Micologica, denuncia quello che chiama “l’ennesimo scempio ambientale perpetrato sul Titano”, ovvero l’abbattimento del cedro che da 50 anni stava a fianco della torre del campanile di Serravalle. Per Tonino Ceccoli, direttore dell’Ufficio Gestione Risorse Agrarie, l’albero era ammalato, non solo nella parte più alta – vistosamente ingiallita – ma a metà del tronco e, in caso di forte vento, il rischio che crollasse addosso alla casa del castello era reale. 'Inoltre - ha ricordato Ceccoli - le radici del cedro erano penetrate nel muro e potevano provocare altri danni'. Una analisi che non trova d’accordo Augusto Michelotti, secondo il quale la pianta era malata solo nella parte alta, mentre il tronco era perfettamente sano. 'Le radici - aggiunge - avevano creato solo una piccola crepa che poteva essere tranquillamente stuccata perché prima del crollo sarebbero passate decine di anni'. Michelotti si chiede quanto può valere il danno perpetrato da chi ha abbattuto una pianta che era già entrata, con la sua bellezza, nel paesaggio urbano del castello. 'Forse - conclude - bisognerebbe valutarlo in denaro e farlo pagare a chi, invece di proteggere l’ambiente, non fa nulla di socialmente utile'.
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