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Accordo Ita-Rsm: le armerie della Repubblica sperano in una veloce ripresa delle vendite

5 ago 2011
il Resto del carlino
il Resto del carlino
Un’intesa che consente agli armieri del Titano di tirare un sospiro di sollievo. “Da mesi – dicono - siamo in ginocchio per gli effetti devastanti sul fatturato causati dalla circolare disposta il 29 marzo scorso dal capo della polizia italiana Antonio Manganelli, al fine di porre un limite proprio alla possibilità di acquistare armi nelle rivendite del Titano. Per alcuni le perdite si aggirano intorno al 60%, per altri ancor di più. Il protocollo siglato a Roma dall’Ambasciatore di San Marino Daniela Rotondaro e dallo stesso Manganelli getta ora le basi per una più intensa collaborazione ed uno scambio reciproco di informazioni sul controllo dei trasferimenti di armi, munizioni e materiali esplodenti tra i due Stati. Fanno eccezione le armi antiche. L’accordo prevede, in particolare, che, nel caso in cui sia un italiano o residente in Italia ad acquistare a San Marino, il nulla osta per l’acquisto potrà essere ottenuto solo al termine degli accertamenti che la Gendarmeria avrà compiuto anche presso l'Autorità di pubblica sicurezza italiana competente per territorio. Viceversa se ad acquistare oltre confine sarà un cittadino sammarinese o residente in territorio.
Nel video le interviste a Pier Luigi Beccari, Armeria Beccari e Edo Ceccaroni, Armeria Ceccaroni.

Silvia Pelliccioni

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