L’istituto dell’adozione a San Marino ha subito un significativo incremento negli ultimi anni. Lo dicono i dati del servizio minori, che dal 1986 si occupa del fenomeno. Nel 1986, con la legge riguardante la riforma del diritto di famiglia, il servizio minori è stato investito del delicato compito di effettuare indagini, per verificare l’attitudine a educare, la situazione personale ed economica, la salute, l’ambiente familiare degli adottandi, i motivi per i quali questi ultimi desiderano adottare. Non solo. Anche dopo l’adozione, il servizio dev’essere sempre disponibile a fornire sostegno, tanto all’adottato quanto alla coppia adottante. Dall’86 al 2003, su 84 indagini effettuate dal servizio, sono state concesse 52 adozioni. Ciò significa che non tutte le indagini hanno esito positivo. Il fenomeno è comunque in aumento: se nel 1986 le indagini sono state 2 nel 1998 sono aumentate a 12, che si è poi rivelato l’anno col maggior numero di richieste, 11 sono state nel 2000, 6 nel 2001, 11 nel 2002 e 8 nel 2003. Il maggior numero di adozioni si è verificato nel 1996: 9 quelle concesse, nessuna invece dal 1992 al 1994. La maggior parte dei bambini adottati proviene dalla Colombia, con 13. Seguono Brasile con 12, Israele con 10, quindi la Russia, con numeri di gran lunga inferiori: solo 4 i russi adottati dall’86 al 2003, 3 provenivano invece dal Cile, 2 dall’India, infine uno dalla Repubblica Slovacca, uno dall’Italia ed uno anche da San Marino. Le famiglie che intendono adottare un bambino devono recarsi al tribunale assieme al proprio legale per presentare domanda, e a quel punto il tribunale investe il servizio minori, che adotta un preciso iter protocollare, composto di 4 fondamentali momenti: informazione, preparazione, indagine, sostegno. Le informazioni sono quelle che il servizio offre alla famiglia, mentre l’indagine è tesa a verificare l’idoneità della coppia. “E’ assai raro che non venga concessa – spiega la dirigente del servizio, Maria Luisa Zavoli – il fatto che non sempre le indagini vadano a buon fine dipende da numerosi fattori, non ultimo quello per cui sono le coppie a decidere di compiere un passo indietro”.
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