“Una discreta doccia fredda sugli interessi della comunità riminese a una rapida ripresa dell'attività aeroportuale" le "ultime notizie relative a questioni giuridiche aperte. Parole del sindaco di Rimini che sollecita una riuione della conferenza permanente, coordinata dal Prefetto, per fare il punto sullo scalo riminese. Secondo Gnassi, si è "entrati in un limbo" per il futuro prossimo del Fellini, "l'unica cosa che conti oggi per la comunità riminese, e per me, afferna, è che l'aeroporto torni presto alla sua piena operatività. E questo è stato il solo obiettivo che ha mosso gli Enti locali, la Prefettura, il tessuto economico e sindacale, anche all'indomani del fallimento di Aeradria, da una parte a sollecitare Enac alla redazione del bando pubblico per la ricerca più rapida possibile del nuovo gestore dello scalo; e dall'altra a garantire risorse finanziarie straordinarie in modo da garantire l'operatività dell'aeroporto anche nella fase transazionale". Nei giorni scorsi, sull'indagine Aeradria, la società che ha gestito lo scalo romagnolo e poi è fallita con un buco di circa 53 milioni di euro, la Procura della Repubblica di Rimini ha reso nota la prosecuzione delle indagini per altri sei mesi per una serie di reati che vanno dall'associazione per delinquere all'abuso d'ufficio e che riguardano sia i vertici di Aeradria che amministratori pubblici. In nove sono stati denunciati dalla Guardia di finanza per associazione per delinquere: tra questi il presidente Aeradria Massimo Masini, il vice Massimo Vannucci, il presidente della Provincia Stefano Vitali, il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, l'ex sindaco Alberto Ravaioli, l'ex presidente della Provincia Nando Fabbri, il presidente della Fiera Lorenzo Cagnoni. Dopo che in tempi rapidi Enac aveva completato la procedura di assegnazione della gestione, suscitando clima di fiduciosa attesa, ricorda Gnassi, si è entrati in un limbo in cui, a quanto si intuisce, la ripresa di questa infrastruttura strategica per l'intero tessuto socioeconomico locale è subordinata a impedimenti formali". Impedimenti, sottolinea il sindaco di Rimini, "che sembrano più destinati a tutelare posizioni 'pro domo' propria piuttosto che salvaguardare l'interesse comune. A fronte di tutto questo, giudicato esternamente incomprensibile, è a questo punto necessario che tutti gli eventuali problemi tecnici o meno si appalesino e siano messi sul tavolo per una loro immediata soluzione. Se, a parole, tutti si è concordi che l'aeroporto riparta 'presto e bene' - argomenta - bisogna che si operi nei fatti affinché questo avvenga. Non si può neanche generare il sospetto che ci sia chi lavori per l'esito opposto. Di qui l'auspicio che si riunisca entro la prossima settimana la conferenza permanente, coordinata dal Prefetto di Rimini, in modo – conclude - da stabilire con esattezza il punto in cui siamo.
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