Pubblicata la relazione dell'Agenzia di Informazione Finanziaria per gli anni 2013-2014. Sono state 259 le segnalazioni di operazioni sospette e nel 91% dei casi sono state inoltrate dalle banche e dai soggetti finanziari.
Dal 2008, primo anno di operatività dell'Aif, le segnalazioni antiriciclaggio sono state 1293. Nel 2014 hanno raggiunto quota 139, dopo le 120 nel 2013. Rispetto al biennio 2011-2012, quando le segnalazioni sono state complessivamente 482, c'è stata una flessione del 46% ma – come fa notare l'agenzia diretta da Nicola Veronesi – il calo non è da imputare ad una diminuita collaborazione dei soggetti designati, bensì al costante e rilevante ridimensionamento del numero delle banche, passate da 12 a 7, e delle finanziarie, che ora sono solo 10 e gestiscono 380 milioni di euro mentre a fine 2010 erano 39 e gestivano un miliardo circa.
Nel 91% dei casi le segnalazioni sospette sono state inoltrate da soggetti finanziari, nell'8% da commercialisti, avvocati e notai, e solo nell'1% da soggetti non finanziari e cioè consulenti, portavalori e commercianti di oro e pietre preziose. In cinque casi su sei le segnalazioni determinano l'effettiva apertura di un dossier e il passo seguente è la trasmissione delle risultanze all'autorità giudiziaria avvenuta, nel 2014, con un tasso del 16,3%: il piu' alto mai registrato. L'Aif può autonomamente disporre il blocco di beni e fondi e nell'ultimo biennio ha “congelato” 12 milioni e 500mila euro.
Negli anni 2013-2014 l'Aif ha risposto a 51 richieste di collaborazione da parte di omologhi organismi esteri; 129 invece le richieste inoltrate alle Unità di Informazione Finanziaria di altri paesi con preponderanza per quella italiana. I numeri confermano anche il ruolo di intensa collaborazione con l'autorità giudiziaria, la Vigilanza di Banca Centrale, l'Interpol, le Forze di Polizia il Clo e l'Ucvae.
Luca Salvatori
Dal 2008, primo anno di operatività dell'Aif, le segnalazioni antiriciclaggio sono state 1293. Nel 2014 hanno raggiunto quota 139, dopo le 120 nel 2013. Rispetto al biennio 2011-2012, quando le segnalazioni sono state complessivamente 482, c'è stata una flessione del 46% ma – come fa notare l'agenzia diretta da Nicola Veronesi – il calo non è da imputare ad una diminuita collaborazione dei soggetti designati, bensì al costante e rilevante ridimensionamento del numero delle banche, passate da 12 a 7, e delle finanziarie, che ora sono solo 10 e gestiscono 380 milioni di euro mentre a fine 2010 erano 39 e gestivano un miliardo circa.
Nel 91% dei casi le segnalazioni sospette sono state inoltrate da soggetti finanziari, nell'8% da commercialisti, avvocati e notai, e solo nell'1% da soggetti non finanziari e cioè consulenti, portavalori e commercianti di oro e pietre preziose. In cinque casi su sei le segnalazioni determinano l'effettiva apertura di un dossier e il passo seguente è la trasmissione delle risultanze all'autorità giudiziaria avvenuta, nel 2014, con un tasso del 16,3%: il piu' alto mai registrato. L'Aif può autonomamente disporre il blocco di beni e fondi e nell'ultimo biennio ha “congelato” 12 milioni e 500mila euro.
Negli anni 2013-2014 l'Aif ha risposto a 51 richieste di collaborazione da parte di omologhi organismi esteri; 129 invece le richieste inoltrate alle Unità di Informazione Finanziaria di altri paesi con preponderanza per quella italiana. I numeri confermano anche il ruolo di intensa collaborazione con l'autorità giudiziaria, la Vigilanza di Banca Centrale, l'Interpol, le Forze di Polizia il Clo e l'Ucvae.
Luca Salvatori
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