In vista dell'imminente nuovo decreto per fronteggiare l'emergenza coronavirus l'Associazione Pro Bimbi riporta l'attenzione sugli aiuti alle famiglie: “Di fatto – scrivono – risultano insufficienti a risolvere il problema se, come si ipotizza, il 4 maggio riprenderà a lavorare la maggior parte dei genitori”. Con la riapertura delle scuole che appare ormai inattuabile e ancora nessuna decisione sui centri estivi pubblici, spiegano, si prospetterà un periodo di quattro mesi nel quale le famiglie dovrebbero fare una scelta tra quale genitore resterà a casa.
“Non si possono aprire fabbriche e uffici senza prevedere un adeguato cammino per i minori” sottolinea l'associazione. Tra le soluzione proposte da “Pro Bimbi” la possibilità di avere congedi parentali, di sollecitare le società ad attuare lo smart working e bonus mensili per consentire l'utilizzo di baby sitter. Su quest'ultimo punto per favorire il recepimento di baby sitter e aiutare chi ha nessuna o esigua entrata, scrivono: “Si potrebbe dare, in deroga alle normative vigenti, la possibilità di offrire tale servizio anche da parte di chi, nel territorio, si trova in cassa integrazione o agli operatori economici che non possono aprire la loro attività”. Infine la richiesta di attivare i centri estivi, con priorità di accesso a chi ha entrambi i genitori occupati.