“Vorrei dire a tutti i sammarinesi che ci tengo ad essere ricordato come uno che, nel suo piccolo, ha cercato di fare il loro interesse nel campo della salute”.
Si chiude così la lettera di commiato alla cittadinanza di Alfeo Montesi, che traccia un bilancio del lavoro svolto in questi anni a capo dell’Istituto per la Sicurezza Sociale, ma che non manca di togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
“Mi chiedo – scrive Montesi – che cosa ho fatto di talmente sbagliato per essere dimissionato così sbrigativamente. Non voglio pensare che mi si imputi la questione della chirurgia, problema annoso e complesso”.
Alfeo Montesi lamenta poi un’amnesia generalizzata sui risultati positivi della sua direzione: dalla nuova terapia intensiva agli accordi di collaborazione con le strutture esterne, dalla risonanza magnetica terapeutica ai nuovi ambulatori ortopedici e di terapia del dolore.
“Evidentemente – afferma – queste cose non creano sufficiente consenso, mentre nell’ISS continua a non esserci un effettivo trasferimento alla Direzione generale e al Comitato esecutivo delle responsabilità di gestione per la necessaria chiarezza dei compiti e delle gerarchie”.
Secondo Montesi, il lavoro di questi anni è stato intenso, forse poco percepibile dall’esterno, ma ha posto le basi per il rinnovamento organizzativo dell’Istituto.
Si chiude così la lettera di commiato alla cittadinanza di Alfeo Montesi, che traccia un bilancio del lavoro svolto in questi anni a capo dell’Istituto per la Sicurezza Sociale, ma che non manca di togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
“Mi chiedo – scrive Montesi – che cosa ho fatto di talmente sbagliato per essere dimissionato così sbrigativamente. Non voglio pensare che mi si imputi la questione della chirurgia, problema annoso e complesso”.
Alfeo Montesi lamenta poi un’amnesia generalizzata sui risultati positivi della sua direzione: dalla nuova terapia intensiva agli accordi di collaborazione con le strutture esterne, dalla risonanza magnetica terapeutica ai nuovi ambulatori ortopedici e di terapia del dolore.
“Evidentemente – afferma – queste cose non creano sufficiente consenso, mentre nell’ISS continua a non esserci un effettivo trasferimento alla Direzione generale e al Comitato esecutivo delle responsabilità di gestione per la necessaria chiarezza dei compiti e delle gerarchie”.
Secondo Montesi, il lavoro di questi anni è stato intenso, forse poco percepibile dall’esterno, ma ha posto le basi per il rinnovamento organizzativo dell’Istituto.
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