Secondo l'esperto dei sistemi elettorali, Roberto D'Alimonte, è probabile che dopo il voto del 4 marzo ci sarà uno stallo. “Ma una legge proporzionale – ci dice – ci avrebbe riportato alla prima Repubblica”.
Si fa sempre più largo l'idea che il voto del 4 marzo non sarà risolutivo e che bisognerà tornare alle urne entro ottobre, non prima di aver varato una nuova legge elettorale. Il governo Gentiloni potrebbe così essere prorogato, sostenuto dal Quirinale, per un “governo del presidente” a tutti gli effetti.
E questo qualcuno, si sbilancia il professore, può essere solo Berlusconi e la sua coalizione di centrodestra, già data per favorita al nord, e che al sud se la giocherà col M5S. “Ma qui – ha spiegato alla stampa estera – potrebbero contare altri fattori. Al sud l'elettore si troverà un candidato sostanzialmente sconosciuto, quello dei 5Stelle, contro uno che conosce, al quale deve favori o si aspetta di riceverne. Secondo voi a chi darà la sua preferenza?”.
La legge, ha spiegato inoltre, non ha un premio di maggioranza: la coalizione, o il partito, può ottenere il 70% dei seggi uninominali anche solo col 40% dei voti, ed è solo questa la leva maggioritaria del Rosatellum.
Francesca Biliotti
Nel video l'intervista a Roberto D'Alimonte, direttore del dipartimento di scienze politiche Università Luiss
Si fa sempre più largo l'idea che il voto del 4 marzo non sarà risolutivo e che bisognerà tornare alle urne entro ottobre, non prima di aver varato una nuova legge elettorale. Il governo Gentiloni potrebbe così essere prorogato, sostenuto dal Quirinale, per un “governo del presidente” a tutti gli effetti.
E questo qualcuno, si sbilancia il professore, può essere solo Berlusconi e la sua coalizione di centrodestra, già data per favorita al nord, e che al sud se la giocherà col M5S. “Ma qui – ha spiegato alla stampa estera – potrebbero contare altri fattori. Al sud l'elettore si troverà un candidato sostanzialmente sconosciuto, quello dei 5Stelle, contro uno che conosce, al quale deve favori o si aspetta di riceverne. Secondo voi a chi darà la sua preferenza?”.
La legge, ha spiegato inoltre, non ha un premio di maggioranza: la coalizione, o il partito, può ottenere il 70% dei seggi uninominali anche solo col 40% dei voti, ed è solo questa la leva maggioritaria del Rosatellum.
Francesca Biliotti
Nel video l'intervista a Roberto D'Alimonte, direttore del dipartimento di scienze politiche Università Luiss
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