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Allerta arancione e campi allagati, allarme di Confagricoltura: "A rischio coltivazioni. Aziende in ginocchio"

Il Vicepresidente Andrea Betti: "Situazione drammatica, non abbiamo nessun tipo di ristoro. Le aziende non hanno più liquidità né soldi da investire".

di Monica Fabbri
24 ott 2024
Nel servizio l'intervista a Andrea Betti, Vicepresidente Confagricoltura Emilia Romagna
Nel servizio l'intervista a Andrea Betti, Vicepresidente Confagricoltura Emilia Romagna

Da domenica – assicurano gli esperti del meteo - la situazione migliorerà quasi ovunque, con bel tempo per il ponte di Ognissanti. Intanto, però, continua a piovere sull'Emilia Romagna, già duramente provata dalle alluvioni. L'allerta è arancione anche domani per rischio idrogeologico e temporali su gran parte del territorio.

Gli evacuati sono quasi 3mila, oltre mille i volontari in azione. Da inizio anno in alcune zone della Regione sono caduti più di 1200 millimetri di pioggia, il doppio della media annuale. I danni del maltempo pesano come macigni e Confagricoltura lancia l'allarme: “Rischiamo di perdere – avverte - il 30% della superficie regionale destinata a grano e orzo”. I campi sono allagati e impraticabili mentre proliferano le erbe infestanti: un incubo per gli agricoltori alle prese con le semine autunnali, in uno dei principali bacini produttivi d’Italia, con 230.000 ettari coltivati nel 2024, che vanta filiere della pasta e della panificazione famose nel mondo.

Andrea Betti, Vicepresidente Confagricoltura Emilia Romagna, parla di situazione drammatica: “Dal nord al sud della regione ci sono zone assolutamente compromesse, prevalentemente di collina, dove molto probabilmente non si riusciranno ad effettuare le semine autunno-vernine, quindi cereali e grano, perché le frane hanno compromesso sia la viabilità che l'agibilità dei terreni. Le aziende sono preoccupate, alla canna del gas, non hanno più liquidità né soldi da investire.

Al momento non abbiamo nessun tipo di ristoro, i nostri appelli sono rimasti inascoltati. Attendiamo novembre. È il momento di dare risposte celeri, perché le aziende sono sentinelle del territorio”.





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