E’ un ingegnere informatico, italiano, ma si ricicla come commesso in un negozio del centro storico. Qualche giorno di lavoro e poi la proposta si fa fumosa. Il datore di lavoro non dà garanzie. Niente ferie, nè permessi di malattia, 10 ore al giorno dietro il bancone, condizioni che mandano su tutte le furie l’uomo che contatta la redazione e denuncia quello che definisce il ricorso al lavoro nero. Un fenomeno che per i sindacati non è una novità, e gli stessi segretari Tamagnini e Tura da anni fanno i conti con questa realtà. “Abbiamo moltissime cause in sospeso – affonda Tamagnini Csdl – rispetto a questa problematica che d’estate si acutizza, dal versante dei controlli lo Stato è assente. Come sindacato ipotizziamo circa 2.000 persone in nero in tutti i settori, dal comparto turistico all’edilizia”. Anche il presidente dell’Unione sammarinese dei commercianti, Carlo Lonfernini, ribadisce l’importanza dei controlli anche se dichiara che i suoi associati sono molto attenti al rispetto delle regole.
Valentina Antonioli
Valentina Antonioli
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