Alveari bollenti, fiori secchi. E a soffrire sono le api.
È stato registrato una vera e propria strage di decine di milioni di esemplari.
Produzione di miele Made in Italy dimezzata rispetto alla media, per un totale di 10mila tonnellate.
Con il crollo dei raccolti nazionali, è invasione di miele straniero, tanto da superare le 7mila tonnellate nei primi quattro mesi del 2017 secondo l’analisi Coldiretti.
Se il trend dovesse essere confermato, nei prossimi mesi sugli scaffali dei supermercati 2 barattoli su 3 saranno stranieri, in particolare provenienti dall'Ungheria e oltre il 10% anche dalla Cina.
Se il 2016 era stato l'anno nero con un crollo del 70% rispetto a 5 anni prima, è il 2017 a battere il record storico con uno dei risultati peggiori della storia dell’apicoltura moderna dal 1982.
Le cause sono da ricercarsi in uno sfortunato concatenarsi di eventi. Le diffuse gelate primaverili, seguite dalle ondate di caldo e siccità, senza dimenticare i violenti temporali estivi e gli incendi sparsi a macchia di leopardo.
Questi “scherzetti” della natura non sono affatto piaciuti alle api. Ma neanche agli apicoltori, che si ritrovano in ginocchio a causa della siccità che sta colpendo gli oltre 800 alveari presenti in Repubblica.
In video l'intervista a Melissa Marzi, presidente Cooperativa Apicoltori Sammarinese e Enzo Mauri, apicoltore
Inoltre i tecnici dell'Ugraa in questo periodo sono impegnati in costanti controlli e operazioni per ridurre l'intensità dell'attacco della 'varroa', un acaro parassita che sta decimando le api sammarinesi.
Le api sono dei veri e propri indicatori dello stato di salute della natura. Il loro lavoro non è importante solo per la produzione del miele, ma grazie all'impollinazione contribuiscono in maniera decisiva anche al mantenimento della biodiversità agricola.
“Se le api scomparissero dalla faccia della terra – sosteneva Albert Einstein – all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita”.
“La salvezza delle api è l'edera – rivela uno dei 40 apicoltori sammarinesi – perché la sua produzione massiccia di polline è proprio quello di cui hanno bisogno per alimentare la covata”.
Non resta allora che sperare in una pioggia abbondante, per 'addolcire' questa amara 'pillola'.
Silvia Sacchi
È stato registrato una vera e propria strage di decine di milioni di esemplari.
Produzione di miele Made in Italy dimezzata rispetto alla media, per un totale di 10mila tonnellate.
Con il crollo dei raccolti nazionali, è invasione di miele straniero, tanto da superare le 7mila tonnellate nei primi quattro mesi del 2017 secondo l’analisi Coldiretti.
Se il trend dovesse essere confermato, nei prossimi mesi sugli scaffali dei supermercati 2 barattoli su 3 saranno stranieri, in particolare provenienti dall'Ungheria e oltre il 10% anche dalla Cina.
Se il 2016 era stato l'anno nero con un crollo del 70% rispetto a 5 anni prima, è il 2017 a battere il record storico con uno dei risultati peggiori della storia dell’apicoltura moderna dal 1982.
Le cause sono da ricercarsi in uno sfortunato concatenarsi di eventi. Le diffuse gelate primaverili, seguite dalle ondate di caldo e siccità, senza dimenticare i violenti temporali estivi e gli incendi sparsi a macchia di leopardo.
Questi “scherzetti” della natura non sono affatto piaciuti alle api. Ma neanche agli apicoltori, che si ritrovano in ginocchio a causa della siccità che sta colpendo gli oltre 800 alveari presenti in Repubblica.
In video l'intervista a Melissa Marzi, presidente Cooperativa Apicoltori Sammarinese e Enzo Mauri, apicoltore
Inoltre i tecnici dell'Ugraa in questo periodo sono impegnati in costanti controlli e operazioni per ridurre l'intensità dell'attacco della 'varroa', un acaro parassita che sta decimando le api sammarinesi.
Le api sono dei veri e propri indicatori dello stato di salute della natura. Il loro lavoro non è importante solo per la produzione del miele, ma grazie all'impollinazione contribuiscono in maniera decisiva anche al mantenimento della biodiversità agricola.
“Se le api scomparissero dalla faccia della terra – sosteneva Albert Einstein – all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita”.
“La salvezza delle api è l'edera – rivela uno dei 40 apicoltori sammarinesi – perché la sua produzione massiccia di polline è proprio quello di cui hanno bisogno per alimentare la covata”.
Non resta allora che sperare in una pioggia abbondante, per 'addolcire' questa amara 'pillola'.
Silvia Sacchi
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