“Non esiste ad oggi qui una legge specifica che vieti le amputazioni a scopo estetico nei cani, ossia il taglio della coda, delle orecchie e la recisione delle corde vocali - spiega Maurizio Berardi, dirigente del servizio veterinario di stato - Ma alla luce delle norme introdotte dall’ordinanza del ministero italiano della salute, sicuramente anche la Repubblica di San Marino dovrà adeguarsi in tempi brevi, anche per questioni di sensibilità”. Berardi esclude che, in attesa di un adeguamento legislativo, dall’Italia possano approfittare della situazione sammarinese per continuare a sottoporre i cani a interventi chirurgici estetici mutilanti.
“Interventi di questo genere, fatti apposta per modificare l’aspetto estetico del cane - spiega - sono di solito richiesti dai regolamenti che disciplinano la partecipazione alle competizioni di bellezza che, per determinate razze, richiedono particolari caratteristiche fisiche. Alla luce della nuova norma, chi stabilisce questi regolamenti, come l’Ente nazionale della Cinofilia Italiana, non potrà più richiedere queste mutilazioni”.
Una pratica destinata a scomparire, dunque. L’ordinanza ministeriale stila anche un nuovo elenco dei cani cosiddetti pericolosi.
“A San Marino non esiste un elenco analogo - spiega Berardi -. E comunque noi siamo contrari alle liste che associano l’aggressività a razze specifiche. L’aggressività di un cane dipende da tanti fattori. Ad esempio, dal temperamento, diverso per ogni singolo animale anche all’interno di una stessa razza, dal modo in cui viene allevato, da come viene trattato. Non si possono demonizzare i cani di determinate razze a priori”.
“Interventi di questo genere, fatti apposta per modificare l’aspetto estetico del cane - spiega - sono di solito richiesti dai regolamenti che disciplinano la partecipazione alle competizioni di bellezza che, per determinate razze, richiedono particolari caratteristiche fisiche. Alla luce della nuova norma, chi stabilisce questi regolamenti, come l’Ente nazionale della Cinofilia Italiana, non potrà più richiedere queste mutilazioni”.
Una pratica destinata a scomparire, dunque. L’ordinanza ministeriale stila anche un nuovo elenco dei cani cosiddetti pericolosi.
“A San Marino non esiste un elenco analogo - spiega Berardi -. E comunque noi siamo contrari alle liste che associano l’aggressività a razze specifiche. L’aggressività di un cane dipende da tanti fattori. Ad esempio, dal temperamento, diverso per ogni singolo animale anche all’interno di una stessa razza, dal modo in cui viene allevato, da come viene trattato. Non si possono demonizzare i cani di determinate razze a priori”.
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