È Angelina Mango con “La noia” la vincitrice dell'edizione 2024 di Sanremo. Alle sue spalle Geolier con il brano “I' p' me, Tu p' te”, Annalisa con “Sinceramente”, Ghali con “Casa mia” e Irama con “Tu no”. "Siete matti, grazie di cuore all'orchestra, a te Amadeus, a Fiorello, al mio team, alla mia famiglia, grazie che siete venuti", ha detto tra le lacrime l'artista 22enne, figlia di Pino Mango e Laura Valente. A Loredana Bertè, con il brano “Pazza”, è andato il Premio della Critica Mia Martini; ad Angelina Mango sono andati anche il Premio della Sala Stampa Lucio Dalla, con 22 voti e il Premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione musicale. Il Premio Sergio Bardotti per il miglior testo è stato assegnato a Fiorella Mannoia con “Mariposa”.
La finale è filata via tra una dedica, un appello, un abbraccio alle mamme in platea. BigMama ha urlato la sua “La rabbia non ti basta” "a tutte le persone insicure, a chi prova vergogna: credete sempre in voi stessi, credete nei vostri sogni e se volete ballare, ballate". Gazzelle ha dedicato la sua “Tutto Qui” a "Giovanna, una persona che mi manca molto". Dargen D'Amico ha cantato “Onda Alta” e poi bacia Mara Venier: Amadeus lo ha ringraziato "per avere portato allegria e al tempo stesso riflessioni profonde". I Negramaro hanno proposto “Ricominciamo tutto” e hanno urlato: "Viva la musica, viva la libertà, viva la pace". Mahmood ha convinto con la sua “Tuta Gold” e poi ha ringraziato "tutte le artiste e gli artisti che ci hanno regalato la loro visione del mondo in maniera totalmente libera su questo palco. Viva le differenze e la libertà di pensiero sempre e comunque". Ghali, che spicca con “Casa mia”, si è fatto suggerire dall'alieno Rich che lo accompagnava il suo 'Stop al genocidio'. E mentre Tedua si esibiva sulla Costa Smeralda tra il pubblico sono apparsi bandiere palestinesi e cartelli con stop al genocidio e cessate il fuoco. Il pensiero di Emma è andato al papà Rosario, mancato nel 2022. La Sad hanno sollevato una bandiera verde, viola e blu: "Non rappresenta ideali politici, ma i valori della lotta alla discriminazione, alla violenza, all'odio, all'abuso e al sessismo. è solo il primo passo per cambiare l'Italia al meglio se tutti lo vogliamo". Mr. Rain ha lasciato i fiori su una delle Due Altalene sul palco, con dedica a "tutte le persone che hanno il vuoto dentro". Superospite Roberto Bolle, incantevole sulle note del Bolero di Ravel.
Amadeus e Fiorello, dopo aver salutato l'Ariston, si sono accomodati su una carrozza traina da due cavalli bianchi, in stile "Cenerentola", sulle note di "I sogni son desideri".