L’Apas scende in campo, ancora una volta, alla vigilia dell’avvio della stagione venatoria in difesa della fauna. La protezione animali si è rivolta alla Segreteria al territorio per sollecitare un calendario venatorio più ragionevole e lungimirante, in linea con l’imminente piano faunistico. Ma ne sarebbe scaturito un nulla di fatto. Anzi – sostiene l’Apas – i cacciatori sono riusciti ad ottenere la chiusura, non il 31 gennaio, come le regioni vicine, ma il 7 febbraio. Il giorno di pre-apertura – il 1° settembre, quando sarà consentita solo la caccia stanziale - è invece stato deciso in linea con le date fissate dalla regione Marche. Non è stato fatto alcuno sforzo – prosegue l’associazione animalista – per eliminare dalle specie cacciabili in territorio, quelle rare e comunque non presenti nella nostra zona. L’Apas denuncia anche una serie di privilegi tutti sammarinesi e cioè la caccia ai migratori 5 giorni su 7; la facoltà di effettuare ripopolamenti, reintroduzioni, decidere luoghi e zone di caccia, detenere richiami vivi in numero superiore rispetto all’Italia, cacciare il cinghiale senza essere a conoscenza di dati che ne giustifichino il prelievo.
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