Si è aperta, al tribunale di Ancona, la causa civile mossa a Vittorio Sgarbi dall’ex procuratore della Repubblica di Rimini Franco Battaglino e dal procuratore aggiunto Paolo Gengarelli. I magistrati avevano citato Sgarbi per sue dichiarazioni in merito al loro operato nell’inchiesta sul fondatore della comunità di San Patrignano Vincenzo Muccioli.
Nel corso della trasmissione “Sgarbi quotidiani” il critico disse che la vicenda giudiziaria aveva contribuito a portare Muccioli alla morte. I magistrati hanno così chiesto un risarcimento di 110mila euro. I legali di Sgarbi sostengono che si trattò non di dichiarazioni diffamatorie ma di semplice critica giornalista. Nel corso della sua vita, Vincenzo Muccioli affrontò due processi. Il primo, nel 1984, ribattezzato “Processo delle catene” si è concluso con una assoluzione, in corte d’appello e confermata in Cassazione, dall’accusa di sequestro di persona e maltrattamenti per avere incatenato alcuni giovani della comunità. Il secondo, dieci anni dopo, nel ‘94, ha portato a una condanna a 8 mesi di carcere per favoreggiamento e all’assoluzione dall’accusa di omicidio colposo per l’assassinio, avvenuto in comunità, di Roberto Maranzano.
La causa civile è stata rinviata al 6 maggio. All’udienza in tribunale c’erano solo gli avvocati delle due parti.
Sonia Tura
Nel corso della trasmissione “Sgarbi quotidiani” il critico disse che la vicenda giudiziaria aveva contribuito a portare Muccioli alla morte. I magistrati hanno così chiesto un risarcimento di 110mila euro. I legali di Sgarbi sostengono che si trattò non di dichiarazioni diffamatorie ma di semplice critica giornalista. Nel corso della sua vita, Vincenzo Muccioli affrontò due processi. Il primo, nel 1984, ribattezzato “Processo delle catene” si è concluso con una assoluzione, in corte d’appello e confermata in Cassazione, dall’accusa di sequestro di persona e maltrattamenti per avere incatenato alcuni giovani della comunità. Il secondo, dieci anni dopo, nel ‘94, ha portato a una condanna a 8 mesi di carcere per favoreggiamento e all’assoluzione dall’accusa di omicidio colposo per l’assassinio, avvenuto in comunità, di Roberto Maranzano.
La causa civile è stata rinviata al 6 maggio. All’udienza in tribunale c’erano solo gli avvocati delle due parti.
Sonia Tura
Riproduzione riservata ©