Un vento gelido saluta l'avvio ufficiale del Giubileo, dedicato alla speranza, con l'apertura della porta santa nella basilica di San Pietro, che sarà attraversata da milioni di pellegrini per un intero anno. Il primo a percorrerla, quale simbolo del perdono, Papa Francesco in sedia a rotelle. Poi la processione, tra gli altri 54 fedeli in rappresentanza di diverse nazioni di tutto il mondo, tra le quali anche alcune martoriate dalle guerre attualmente in corso.
Quindi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenuta alla cerimonia, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, e i Capitani Reggenti di San Marino, Francesca Civerchia e Dalibor Riccardi, giunti in basilica accompagnati dall'ambasciatrice di San Marino presso la Santa Sede, Maria Alessandra Albertini, che hanno poi seguito l'intera cerimonia seduti nei posti riservati alle massime autorità. C'erano anche John Elkann e la moglie Lavinia Borromeo. Imponente il colpo d'occhio in basilica, seimila i fedeli presenti all'interno, 25mila fuori, secondo le stime del Vaticano, che non si sono lasciati intimorire dalle temperature insolitamente rigide per Roma. Nonostante la solennità del momento, in pochi hanno resistito alla tentazione di riprendere coi cellulari l'apertura della porta santa. Ci pensa il papa a richiamare l'attenzione sulla centralità del Giubileo. Lo sguardo di Francesco è per le terre martoriate dalla guerra, per i bambini mitragliati, per i Paesi poveri gravati da debiti ingiusti, per una terra consumata e distrutta dall'incuria.
E allora, dice, la speranza cristiana non è attendere che accada qualcosa. La cerimonia solenne si è conclusa con Papa Francesco che si è voluto fermare in preghiera, per alcuni minuti, davanti al presepe della basilica. Un lungo momento, terminato con la benedizione ai fedeli. Prossimo evento giubilare domani, 26 dicembre, quando Papa Francesco aprirà la porta santa nel carcere di Rebibbia. Poi le altre basiliche, San Giovanni in Laterano il 29 dicembre, Santa Maria Maggiore il 1° dell'anno, San Paolo fuori le mura il 5 gennaio.
Nel video le parole dall'omelia di Papa Francesco