Non è una questione di genere, ma di merito. E in questi giorni a San Marino l'architettura e l'ingegneria parlano al femminile. L'occasione sono gli Archidays, che tra lectio magistralis, incontri e mostre esplorano la realtà lavorativa dal punto di vista degli stessi professionisti, anzi professioniste. Dalle idee ai progetti, da sempre il lavoro di squadra è la formula vincente e per questo l'essere donne, abituate a gestire quotidianamente gli impegni lavorativi ed extra lavorativi, è un valore aggiunto.
"Il progetto di architettura è complesso è non è mai di un singolo professionista - spiega Maria Alessandra Segantini, vincitrice premio "Architetti dell'anno" 2022 - ma è una condivisione di obiettivi, denaro, esperienze e tecnica, che deve confluire in un opera sintetica che possa servire la comunità". “Il filo è d'Arianna, la professione al femminile” racconta anche delle difficoltà in cui possono trovarsi le architette, in un ambiente spesso governato dagli uomini. Per una vera parità, anche salariale, serve un cambio culturale, da costruire passo dopo passo con eventi come questo e attraverso gli organi dedicati.
"Il Consiglio Nazionale ha attivato un percorso - illustra Alessandra Ferrari, vicepresidente dell'Ordine italiano Architetti - che attraverso il Dipartimento della Cultura lavorerà per i Comitati di Pari Opportunità. Abbiamo una rappresentanza all'interno del Consiglio degli ordini del 42%, una buona percentuale, però quando si tratta di diventare presidenti la percentuale crolla al 28%".
Nel video le interviste a Maria Alessandra Segantini (vincitrice premio "Architetti dell'anno" 2022) e Alessandra Ferrari (vicepresidente Ordine italiano Architetti)