Genitori a un bivio: carriera lavorativa o cura dei figli, tra spese che aumentano e carenze di servizi. Secondo l'analisi dell'Unione europea cooperative sono oltre 49mila le mamme e i papà italiani che si sono licenziati non avendo parenti di supporto o a causa dei costi elevati per l'assistenza al bambino. Una variabile non da poco in questa dinamica è rappresentata dagli asili nido. Secondo rilevazioni Istat, per un bimbo su quattro non c'è posto. E il carico medio annuale per il servizio nel 2017 è arrivato a quasi 2000 euro a famiglia.
San Marino, invece, su questo fronte sembra essere un'isola felice. Quest'anno tutti i bambini in lista hanno trovato posto, spiega Francesco Giacomini, direttore dei Servizi educativi per la prima infanzia. Sono 232 quelli a disposizione nei sette asili nido pubblici del territorio sammarinese, con la possibilità di aumentarli in caso di necessità particolari. A questi vanno aggiunti i 66 posti nei nidi privati convenzionati. Si arriva, quindi, a 298 posti gestiti dallo Stato che rientrano in un numero più ampio considerando il privato.
“Il nostro – commenta Giacomini - è un Paese virtuoso”. Chi ha rinunciato, dice, lo ha fatto per sua volontà, soprattutto perché il plesso è lontano da casa. Sul fronte dei costi, la retta nelle strutture pubbliche è di 210 euro al mese, più 5,80 euro al giorno per alimenti, materiali e prodotti per l'igiene. E' complesso ottenere una media indicativa dei costi annuali per famiglia, spiega, visto il sistema di detrazione e le situazioni specifiche. Ma se si considera una frequentazione media di 10 mesi all'anno, la spesa è di circa 2100 euro per la sola retta. Giacomini parla di costo “vantaggioso” e di un “buon servizio a livello generale”. Un elogio, poi, agli educatori e agli addetti. Personale “qualificato”, sottolinea. Un aspetto, quest'ultimo, importante in un servizio delicato come la cura dei più piccoli.