La cornice è quella dell'istanza d'Arengo, promossa da “Uno di Noi”, per introdurre anche a San Marino il consenso informato preventivo dei genitori, rispetto ad attività nei programmi scolatici che trattino temi educativi sensibili, dalla sfera etica e religiosa a quella sessuale e affettiva. E sullo sfondo il principio di libertà di educazione in seno ai genitori “minato, per esempio - dice la Presidente Chiara Benedettini - dalla legge 197, che, pur avendo ad oggetto l'aborto, prevede un articolo sulla 'prevenzione delle gravidanze indesiderate ed educazione sessuale'”. “Emergenza educativa”, partendo da quella che viene definita “minaccia della colonizzazione ideologica e culturale”.
Da Padre Giorgio Carbone, docente di teologia all'Università di Bologna, focus sul “gender”: “una ideologia – ha detto - che nega la differenza e la reciprocità di uomo e donna, svuota la base antropologica della famiglia, consegna l'identità ad una opzione individualistica anche mutevole nel tempo”. E nel chiedere di educare i giovani al bello e al vero, mette in guardia dal “rischio di ridurre l'essere maschio e femmina a delle costruzioni culturali e non dei dati di realtà”. Con Giusy D'Amico, Presidente dell'Associazione “Non si tocca la famiglia”, l'accento sul patto scuola – famiglia, partendo dal diritto al primato educativo dei genitori, tutelato anche da trattati internazionali, quali la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo.
Porta così l'esperienza italiana: l'ottenimento dal Ministero all'Istruzione di una Circolare specificamente dedicata al consenso informato preventivo per le attività legate a temi sensibili, tra cui anche l'identità sessuale: “Se presentati indistintamente ai giovani – è stato detto, portando testimonianze - in un momento così delicato nella loro maturazione, possono generare incertezza, non accettazione, fino ad avviare processi precoci quanto irreversibili verso la transizione di genere, con la complicità di campagne mediatiche prezzolate, nascondendo business miliardari”.
Nel video, l'intervista a Giusy D'Amico, Presidente dell'Associazione "Non si tocca la famiglia"