![Bioscience Institute](https://sanmarinortv.sm/media/cache/fe_article_detail_full_half/uploads/img/photo/ef/eff9c77a5f14717d0a59637514fb26dd8dc22d2c23501.jpg)
Primo in Europa il Bioscience Institute di San Marino ha sviluppato un modello di estrazione e crioconservazione di cellule staminali estratte dal tessuto adiposo.
Sono cellule che possono essere orientate nella soluzione di riparazione e cura di diversi organi, nella riabilitazione motoria, nella medicina estetica. Il prelievo di tessuto adiposo spiegano a Bioscience, non è invasivo e viene effettuato mediante liposuzione.
Le cellule staminali sono dotate di capacità prolioferative molto elevate e questo riduce in modo significativo l’entità del prelievo. La ricerca scientifica ha infatti dimostrato la loro potenzialità nella riparazione di lesioni ossee e tendinee. Inoltre, spiegano, bastano 25-50 millilitri di grasso, anche estratti da soggetti particolarmente magri, per ottenere cellule staminali capaci di differenziarsi in cellule di vari organi e tessuti.
Il loro utilizzo apre ampie e diverse possibilità di utilizzo. Essendo autologhe, ossia presenti nei proprio tessuti, non provocano pericolosi problemi di rigetto e si può evitare di ricorrere a terapie immunosoppressive che, alla lunga, possono determinare diverse forme tumorali.
Sono cellule che possono essere orientate nella soluzione di riparazione e cura di diversi organi, nella riabilitazione motoria, nella medicina estetica. Il prelievo di tessuto adiposo spiegano a Bioscience, non è invasivo e viene effettuato mediante liposuzione.
Le cellule staminali sono dotate di capacità prolioferative molto elevate e questo riduce in modo significativo l’entità del prelievo. La ricerca scientifica ha infatti dimostrato la loro potenzialità nella riparazione di lesioni ossee e tendinee. Inoltre, spiegano, bastano 25-50 millilitri di grasso, anche estratti da soggetti particolarmente magri, per ottenere cellule staminali capaci di differenziarsi in cellule di vari organi e tessuti.
Il loro utilizzo apre ampie e diverse possibilità di utilizzo. Essendo autologhe, ossia presenti nei proprio tessuti, non provocano pericolosi problemi di rigetto e si può evitare di ricorrere a terapie immunosoppressive che, alla lunga, possono determinare diverse forme tumorali.
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