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Atti di libidine verso le figlie: condanna ridotta in appello

28 giu 2006
Atti di libidine verso le figlie: condanna ridotta in appello
Il giudice delle appellazioni penali, Massimo Nobili, ha ridotto la condanna nei confronti dell’uomo residente a San Marino accusato di atti di libidine e corruzione nei confronti delle due figlie minorenni. In primo grado era stato condannato a 5 anni e mezzo, oggi la pena è stata ridotta a 4 anni e 8 mesi. L’avvocato difensore dell’uomo, Aldo Nocito, aveva chiesto l’assoluzione per insufficienza di prove e ritiene che, tuttora, non siano stati fugati tutti i dubbi sorti nel corso del procedimento. Il tutto era nato dalla denuncia fatta dalla moglie dell’uomo, che aveva raccolto la drammatica confessione di una delle figlie. La più grande, oggi 14enne, era stata adottata dall’imputato perché nata da una precedente relazione della moglie. La seconda, figlia carnale dell’uomo, non ha nemmeno 10 anni. La sentenza, divenuta esecutiva, ha avuto come diretta conseguenza l’immediata carcerazione dell’uomo, che oggi è stato trasportato ai Cappuccini. La prossima settimana il suo avvocato presenterà istanza al giudice delle esecuzioni per chiedere una detenzione alternativa al carcere.

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