Non pagheremo né oggi né mai è la decisione unitaria degli oltre 15 mila imprenditori balneari italiani alla richiesta dell’aumento di oltre il 300% dei canoni demaniali marittimi disposti nella finanziaria 2004. La protesta vede uniti, per la prima volta, tutti i sindacati del settore secondo i quali alzare così tanto i canoni rischia di decretare la fine del turismo balneare e di incrementare la disoccupazione. Giovedì a Roma, al senato, si terrà un incontro tra i rappresentanti degli operatori e i parlamentari delle commissioni turismo e attività produttive.
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