È il diserbante e disseccante più utilizzato al mondo, nonostante l'Agenzia europea per le sostanze chimiche, lo abbia dichiarato “tossico, con effetti duraturi sulla vita in ambienti acquatici”. Sotto accusa il Glifosato, da tempo sotto il mirino di associazioni ambientaliste di tutto il mondo, ma mai considerato cancerogeno, neanche dalla stessa Agenzia.
L’Echa ha infatti stabilito che il glifosato, molecola creata una quarantina d'anni fa dalla Monsanto, “non deve essere classificato né come cancerogeno (anche se Iarc, l'Agenzia europea internazionale per la ricerca sul cancro è di parere opposto), né come agente mutageno, e neppure come sostanza tossica per la riproduzione». Gli unici effetti negativi riconosciuti sono seri danni agli occhi e, come detto, tossicità per la vita acquatica.
Effetti sufficienti per Banca della Vita, un'associazione sammarinese a tutela della biodiversità, per redigere un testo da presentare il prossimo 2 aprile, come Istanza d'Arengo, alla Reggenza, affinché questo prodotto chimico sia abolito nella Repubblica di San Marino. Infatti una cosa è la chimica, un’altra la valutazione del rischio e il principio di precauzione sulle quali invece si basa la richiesta di bando proposta da Banca della Vita. Il tutto è stato inoltre anticipato da una petizione lanciata sul sito change.org, in cui promotori chiarificano l'obiettivo: “superare l’obsoleto modello di agricoltura convenzionale, ormai altamente insostenibile e dannoso sotto tanti punti di vista”.
FM
L’Echa ha infatti stabilito che il glifosato, molecola creata una quarantina d'anni fa dalla Monsanto, “non deve essere classificato né come cancerogeno (anche se Iarc, l'Agenzia europea internazionale per la ricerca sul cancro è di parere opposto), né come agente mutageno, e neppure come sostanza tossica per la riproduzione». Gli unici effetti negativi riconosciuti sono seri danni agli occhi e, come detto, tossicità per la vita acquatica.
Effetti sufficienti per Banca della Vita, un'associazione sammarinese a tutela della biodiversità, per redigere un testo da presentare il prossimo 2 aprile, come Istanza d'Arengo, alla Reggenza, affinché questo prodotto chimico sia abolito nella Repubblica di San Marino. Infatti una cosa è la chimica, un’altra la valutazione del rischio e il principio di precauzione sulle quali invece si basa la richiesta di bando proposta da Banca della Vita. Il tutto è stato inoltre anticipato da una petizione lanciata sul sito change.org, in cui promotori chiarificano l'obiettivo: “superare l’obsoleto modello di agricoltura convenzionale, ormai altamente insostenibile e dannoso sotto tanti punti di vista”.
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