Una raduno simbolico in piazza tini a Dogana, una breve manifestazione con corteo ma nessuno slogan, o cartelli, o megafoni. I bancari hanno scelto di scioperare così, nella prima mezza giornata di astensione dal lavoro. La controparte, ossia gli istituti bancari, ha risposto mobilitando funzionari e personale a contratto per garantire il servizio al pubblico e tenere le filiali aperte. Hanno aderito allo sciopero i dipendenti di 10 istituti, su 12 presenti. Lo sciopero non ha interessato i dipendenti dell’Istituto bancario centrale e quelli della Cassa di risparmio, che non aderisce al contratto unico ma che potrebbe, mercoledì prossimo, affiancare le altre banche firmando l’adesione al contratto nel corso di un incontro con i sindacati, l’Anis e l’associazione banche. Non succedeva da almeno 7 anni che i bancari scendessero in piazza. Un messaggio forte che i lavoratori hanno spiegato alla clientela con un volantino sottolineando: l’indisponibilità delle controparti ad esaminare alcuni aspetti normativi della piattaforma sindacale, la richiesta di una maggiore flessibilità oraria che stravolgerebbe l’organizzazione dell’orario di lavoro, e la scarsa proposta economica molto distante dalle richieste sindacali. Venerdì prossimo nuova assemblea dei dipendenti per decidere quando e come usare i rimanenti 4 giorni di sciopero indetti.
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