Prima, per due giorni, hanno monitorato la zona, simulando prelievi in vari sportelli bancomat, poi hanno scelto quello di via Beccatelli, a Marina Centro, e sabato all’ora di cena i due rumeni - Aurelian Gabriel Grigoras, 28 anni e Ali Ilie Neamtum, 22 – hanno sistemato l’apparecchiatura per la clonazione. Nella parte superiore, un supporto in metallo con un forellino dal quale la telecamera di un telefono cellulare filmava la digitazione dei codici pin. Nella fessura di ingresso delle carte bancomat un sottile apparecchio elettronico che registrava su un componente eprom, i dati digitali della carta. Una volta in possesso di pin e dati i due romeni li avrebbero trasmessi via internet a terze persone che da luoghi lontani – si ipotizza dalla Romania - avrebbero effettuato facilmente prelievi fino all’esaurimento della disponibilità dei conti o fino al blocco della carta. I due hanno agito di sabato proprio perché la procedura di blocco delle carte bancomat, nei week end, è più difficile e quindi c’è più tempo per poter effettuare prelievi. Un piano che però è saltato pochi minuti dopo l’installazione dei marchingegni per la clonazione. La Polizia postale di Rimini stava infatti pedinando i due rumeni da due giorni e cioè da quando i loro colleghi della Polizia Postale di Bologna li avevano messi in allerta. Il 24 luglio nel capoluogo emiliano erano stati arrestati due bulgari, colti in flagranza per lo stesso reato. La clonazione dei bancomat è sempre più diffusa in Emilia Romagna. Nel 2007, 400 denunce e 1 milione di euro sottratti. Nel 2008 circa 300 le denunce e 700mila gli euro rubati. Ma ci sono stati anche 5 arresti e 23 soggetti denunciati. Grigoras era appena uscito dal carcere per lo stesso reato.
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