Pentiti lo sono da tempo, Alessandro Bruschi, Matteo Pagliarani, Enrico Giovanardi e Fabio Volanti; difficile però che il peso della colpa li abbandoni, anche in futuro. Tuttavia, si apre un nuovo spiraglio per questi quattro ragazzi che soltanto per un soffio non si sono resi responsabili dell’omicidio di Andrea Severi. Con grande indulgenza, i giudici della Corte d’Appello di Bologna hanno concesso loro le attenuanti generiche, condannandoli a cinque anni e dieci mesi, contro gli otto inflitti in primo grado. Pena che i quattro giovani stanno scontando non in carcere bensì attraverso percorsi di riabilitazione in varie comunità romagnole, occupandosi di poveri e malati. Un bonus di due anni, diciamo così, motivato proprio dal loro impegno nel sociale. Fra qualche mese, poi, potranno chiedere anche l’affidamento in prova. Insomma, è stata data loro un’occasione di riscatto morale, al di là dei risarcimenti già versati alla vittima e al Comune di Rimini costituitosi parte civile. Il 10 novembre del 2008, lo ricordiamo, hanno quasi ucciso il senzatetto appiccando il fuoco con della benzina intorno alla panchina dove l’uomo dormiva. “Uno stupido gioco per spaventarlo – dissero a suo tempo – non volevamo fargli del male”. Severi però si procurò gravissime ustioni, rimase a lungo ricoverato in ospedale, alla fine si salvò. Dopo tre anni si prova a voltare pagina, anche se questa brutta storia probabilmente resterà per tutti - dai soggetti coinvolti all’intera comunità riminese – difficile, forse impossibile, da dimenticare.
s.p.
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