Sono tutti concordi: è andata molto meglio il 25 aprile. Ma il risultato di questo inizio maggio sottotono non ha sorpreso le categorie economiche. Fin quando non riusciremo a proporre ulteriori attrattive - spiegano i presidenti di Usc, Usot ed Osla – vivremo di riflesso con un turismo veloce, il classico mordi e fuggi. E in effetti, a quanto ci dice Paolo Rossi, i vacanzieri hanno preferito alloggiare nella vicina Rimini, dedicando alla Repubblica solo una rapida visita. Oltre un milione e 300.000 i turisti in riviera: 310.000 i pernottamenti negli hotel oltre confine per un fatturato di oltre 11 milioni di euro. Certo, i turisti sono saliti anche in Repubblica e hanno affollato le vie del centro storico. Ma sul fronte dei pernottamenti si è registrata una flessione con stanze vuote anche negli alberghi del centro e una media di soggiorno di una o due notti al massimo. Per quanto lo riguarda Rossi fa una promessa: lotterà per fare diventare San Marino un luogo villeggiatura. Se il primo maggio non è stato fruttuoso per gli alberghi, di certo lo è stato per i ristoranti, gli unici a potersi dire soddisfatti del lungo ponte. Vendite altalenanti, invece, nei negozi della Repubblica. Movimento c’è stato, dichiara Vito Testaj presidente dell’Osla, ma si è trattato perlopiù di un target turistico con scarso potere d’acquisto.
La crisi c’è e si sente, gli fa eco Marco Arzilli, che dice basta alle promesse e invita a passare ai fatti. La parola chiave è: infrastrutture. Non bastano i posti auto - spiega - i turisti sono costretti a posteggiare a Murata, quando dovrebbero arrivare il più vicino possibile al centro. E non è tutto. Alla crisi San Marino dovrebbe rispondere dimostrando che acquistare in Repubblica conviene davvero. Dobbiamo aggredire il mercato - continua Arzilli - non subirlo.
La crisi c’è e si sente, gli fa eco Marco Arzilli, che dice basta alle promesse e invita a passare ai fatti. La parola chiave è: infrastrutture. Non bastano i posti auto - spiega - i turisti sono costretti a posteggiare a Murata, quando dovrebbero arrivare il più vicino possibile al centro. E non è tutto. Alla crisi San Marino dovrebbe rispondere dimostrando che acquistare in Repubblica conviene davvero. Dobbiamo aggredire il mercato - continua Arzilli - non subirlo.
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