Erba Vita: azienda sana, tra le più belle realtà produttive della Repubblica. 200 dipendenti, un fatturato a sei zeri, ma con tanti, troppi problemi. Da ieri, però, ha un grattacapo in meno. A Bruxelles è stato siglato dal Consiglio dei Ministri l’accordo Omnibus che interviene sulla Convenzione di Washington, che regolarizza l’entrata nella Comunità Europea delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione; una firma che in pratica prevede il libero commercio di animali e piante, liberando l’azienda di Chiesanuova e i suoi clienti da una burocrazia invalidante; una lunga serie di documenti che sono costati il 40% di fatturato in meno e, se mancanti, il sequestro di prodotti e vari verbali per importazione illecita. Una buona notizia che non mette però fine alle preoccupazioni. L’elenco delle difficoltà è infatti lungo e il direttore generale Bruno Bollini non nasconde i problemi ad operare in una realtà che non offre alle aziende alcuna certificazione di qualità, a parte Iso. “Lavoriamo con standard analoghi a quelli europei e italiani - spiega - ma nessuno lo attesta.” La mancanza di normative sammarinesi e l’assenza di accordi ufficiali con Italia e Comunità Europea rendono difficile l’esportazione dei prodotti. “ Di fatto - dice - operiamo in una sorta di illegalità e rischiamo, in qualunque momento, di vedere interrotto il libero scambio delle merci fra i due Stati.”
“Abbiamo preso seriamente la questione” commenta il Segretario all’Industria. E’ un lavoro di sinergia, che coinvolge più realtà: industria, territorio, sanità. Quest’ultima ha già pronta una proposta da sottoporre al Governo per un adeguamento alle normative europee. Arzilli sottolinea la necessità di dare risposte veloci a tutte le aziende che lavorano nel settore di Erba Vita. “E’ nostro interesse - spiega - che venga colmato il vuoto normativo perché il nostro obiettivo è quello di agevolare tutte le imprese del territorio che operano in maniera seria”. Infine una considerazione amara: “dispiace che queste risposte manchino dal 2002. Erba Vita ha ragione a non essere soddisfatta”.
Monica Fabbri
“Abbiamo preso seriamente la questione” commenta il Segretario all’Industria. E’ un lavoro di sinergia, che coinvolge più realtà: industria, territorio, sanità. Quest’ultima ha già pronta una proposta da sottoporre al Governo per un adeguamento alle normative europee. Arzilli sottolinea la necessità di dare risposte veloci a tutte le aziende che lavorano nel settore di Erba Vita. “E’ nostro interesse - spiega - che venga colmato il vuoto normativo perché il nostro obiettivo è quello di agevolare tutte le imprese del territorio che operano in maniera seria”. Infine una considerazione amara: “dispiace che queste risposte manchino dal 2002. Erba Vita ha ragione a non essere soddisfatta”.
Monica Fabbri
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