Analizzare il fenomeno per prevenirlo: a scuola, sui media, in famiglia. Anche San Marino tiene la guardia alta su bullismo e cyberbullismo, minaccia tra le più temute dalla generazione Z. Più di 4 ragazzi su 10 lo hanno subìto, 6 su 10 hanno assistito a violenze. Si abbassa l'età delle vittime, con gravi conseguenze sull'equilibrio psicofisico in una fase della vita particolarmente delicata e fragile. Un tema attuale e preoccupante, messo sotto la lente dall'Authority sanitaria e al centro di una relazione nel 2018 frutto del tavolo scuola/sanità approdato in Commissione Consiliare. Di Bullismo e cyberbullismo si sta occupando anche il Dipartimento Scienze Umane dell'Università: è in corso un'analisi del fenomeno nel contesto sammarinese. Tra i progetti più significativi la formazione del corpo insegnanti di tutte le scuole sammarinesi sul riconoscimento dei segnali di violenza subita e assistita in collaborazione con il Cismai, il principale coordinamento italiano di servizi contro il maltrattamento e l'abuso all'infanzia. Negli ultimi anni la parte educativa del servizio minori si sta concentrando sugli adolescenti e dal 2018 - spiega la responsabile del centro educativo "La Città di Oz" Elena Malpeli – lavora sulla prevenzione con le seconde medie di Fonte dell'Ovo e Serravalle in presenza degli insegnanti. “La prevenzione è importantissima proprio perché si possono intercettare comportamenti a rischio come l'isolamento”. La Malpeli racconta di casi in cui ragazzini non frequentano per lungo tempo la scuola, sempre più isolati – spiega – anche dal resto dei compagni. In un mondo dominato dalla rete in cui i social sono diventati l'habitat naturale dei giovani, il controllo dei genitori diventa indispensabile per un utilizzo consapevole delle nuove tecnologie. “Controllare – precisa - non vuol dire proibire”.
Bullismo e cyberbullismo, Malpeli (Servizio Minori): "Controllare non vuol dire proibire"
7 feb 2020
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