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Bullismo e cyberbullismo, Malpeli (Servizio Minori): "Controllare non vuol dire proibire"

di Monica Fabbri
7 feb 2020
Nel servizio l'intervista al responsabile del centro educativo "La Città di Oz", Elena Malpeli
Nel servizio l'intervista al responsabile del centro educativo "La Città di Oz", Elena Malpeli

Analizzare il fenomeno per prevenirlo: a scuola, sui media, in famiglia. Anche San Marino tiene la guardia alta su bullismo e cyberbullismo, minaccia tra le più temute dalla generazione Z. Più di 4 ragazzi su 10 lo hanno subìto, 6 su 10 hanno assistito a violenze. Si abbassa l'età delle vittime, con gravi conseguenze sull'equilibrio psicofisico in una fase della vita particolarmente delicata e fragile. Un tema attuale e preoccupante, messo sotto la lente dall'Authority sanitaria e al centro di una relazione nel 2018 frutto del tavolo scuola/sanità approdato in Commissione Consiliare. Di Bullismo e cyberbullismo si sta occupando anche il Dipartimento Scienze Umane dell'Università: è in corso un'analisi del fenomeno nel contesto sammarinese. Tra i progetti più significativi la formazione del corpo insegnanti di tutte le scuole sammarinesi sul riconoscimento dei segnali di violenza subita e assistita in collaborazione con il Cismai, il principale coordinamento italiano di servizi contro il maltrattamento e l'abuso all'infanzia. Negli ultimi anni la parte educativa del servizio minori si sta concentrando sugli adolescenti e dal 2018 - spiega la responsabile del centro educativo "La Città di Oz" Elena Malpeli – lavora sulla prevenzione con le seconde medie di Fonte dell'Ovo e Serravalle in presenza degli insegnanti. “La prevenzione è importantissima proprio perché si possono intercettare comportamenti a rischio come l'isolamento”. La Malpeli racconta di casi in cui ragazzini non frequentano per lungo tempo la scuola, sempre più isolati – spiega – anche dal resto dei compagni. In un mondo dominato dalla rete in cui i social sono diventati l'habitat naturale dei giovani, il controllo dei genitori diventa indispensabile per un utilizzo consapevole delle nuove tecnologie. “Controllare – precisa - non vuol dire proibire”.


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