Sinonimo di divertimento, svago e talvolta competizione. Sono sessant'anni che il mondo lancia quel disco in plastica, che con la sua forma rotonda e con i bordi sollevati “galleggia” in aria. Soffia sulle candeline il frisbee, uno dei passatempi più amato degli anni '50. Correva il 1957 quando gli impianti della Wham-O produssero il primo disco volante. Eppure secondo alcune testimonianze comparve anche nell'antica Grecia, come gioco di svago, e nell'ottocento tra gli studenti del New England. I ragazzi si sa, si divertono con poco. In questo caso riutilizzavano le teglie rotonde di latta della pasticceria che riforniva di crostate tutte le mense scolastiche. Ma la vera svolta avvenne nel 1948, quando due veterani della seconda guerra mondiale, Walter Frederick Morrison e Warren Franscioni, realizzarono in un garage la prima versione in plastica del gioco, ribattezzata “flying disco”. Il nome frisbee arriverà poco dopo. Nel mentre i negozi statunitensi ne facevano continuo rifornimento. Il successo fu tale da inserirlo tra gli sport ufficiali, denominandolo Ultimate frisbee. Record di lancio: 263 metri. In Italia è Valentino De Chiara a farsi riconoscere sia come campione ma anche come fondatore dell’AIF-Associazione Italiana del Frisbee. Per vedere una prima vittoria tutta italiana bisogna aspettare il 2007. Nel fine settimana di Pasqua la spiaggia di Rimini si affolla per il Paganello World Freestyle Challenge. Migliaia di visitatori da tutto il mondo si incontrano allo stabilimento balneare 34. Proprio da quest’anno debutta a Fano il Carnvaluffa, torneo di frisbee da giocare con la maschera al volto. Dai campioni ai più impacciati o a chi si è divertito sulle spiagge negli anni d’oro del disco volante, ognuno si sente di augurare buon compleanno frisbee.
Serena Santoli
Serena Santoli
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