Dubbi su possibili favoritismi e azioni clientelari da parte dei vertici della Federazione sammarinese della caccia: li solleva il movimento civico Rete, attraverso un'interpellanza. Dopo aver raccolto le lamentele di alcuni cacciatori, in dettaglio, i civici chiedono delucidazioni sulle modalità di scelta delle ditte per il ripopolamento di lepri e fagiani. Anche perchè la federazione gode di sostegno
pubblico: lo Stato paga l'affitto della sua sede ed elargisce ogni anno i 25.000 euro di contributi dovuti da accordo alla provincia di Pesaro Urbino.
Rete interroga quindi l'esecutivo su come "avvenga e quali siano i requisiti che determinano la scelta della ditta che si occupa di rifornire la Fsdc di animali per il ripopolamento"; e ancora, "di quante e quali ditte fornitrici di animali da ripopolamento siano state interpellate a questo scopo e chi abbia vinto l'appalto negli ultimi 5 anni", in particolare rispetto a fagiani e lepri. Non solo: il movimento guidato da Elena Tonnini vuole anche spiegazioni sul contributo di 25 mila euro che San Marino. ogni anno dal 2005. versa in favore della provincia di Pesaro-Urbino, in attuazione dell'Accordo in materia venatoria.
"Un chiarimento è necessario - spiega Rete - visti gli accadimenti che hanno coinvolto l'ex dirigente della Provincia marchigiana, Goffredo Pazzaglia, accusato dell'ammanco di oltre 200 mila euro nell'Ufficio caccia dell'ente". Si tratta, conclude il movimento, di "una vicenda dai contorni ancora sfocati in cui compare comunque la Repubblica di San Marino", visto che Callisto Cerisoli, l'ex presidente dell'Ambito territoriale di Caccia di Pesaro, si chiede, in un'intervista pubblicata lo scorso giugno, che fine ha fatto proprio il contributo sammarinese.
pubblico: lo Stato paga l'affitto della sua sede ed elargisce ogni anno i 25.000 euro di contributi dovuti da accordo alla provincia di Pesaro Urbino.
Rete interroga quindi l'esecutivo su come "avvenga e quali siano i requisiti che determinano la scelta della ditta che si occupa di rifornire la Fsdc di animali per il ripopolamento"; e ancora, "di quante e quali ditte fornitrici di animali da ripopolamento siano state interpellate a questo scopo e chi abbia vinto l'appalto negli ultimi 5 anni", in particolare rispetto a fagiani e lepri. Non solo: il movimento guidato da Elena Tonnini vuole anche spiegazioni sul contributo di 25 mila euro che San Marino. ogni anno dal 2005. versa in favore della provincia di Pesaro-Urbino, in attuazione dell'Accordo in materia venatoria.
"Un chiarimento è necessario - spiega Rete - visti gli accadimenti che hanno coinvolto l'ex dirigente della Provincia marchigiana, Goffredo Pazzaglia, accusato dell'ammanco di oltre 200 mila euro nell'Ufficio caccia dell'ente". Si tratta, conclude il movimento, di "una vicenda dai contorni ancora sfocati in cui compare comunque la Repubblica di San Marino", visto che Callisto Cerisoli, l'ex presidente dell'Ambito territoriale di Caccia di Pesaro, si chiede, in un'intervista pubblicata lo scorso giugno, che fine ha fatto proprio il contributo sammarinese.
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