Il caffè al banco 1 euro e 20; servito al tavolo 1 euro e 70. L'importo, massimo, ovunque in Repubblica, è stabilito dalla Commissione Prezzi, mentre in Italia e in Europa non c'è alcuna analoga limitazione: “I prezzi – afferma Rossano Ercolani, Presidente Usot – sono liberi e li decide il mercato. Da noi c'è ancora questo listino, che è ormai superato dai tempi. Le tariffe, soprattutto, vanno adeguate, perché sono basse”. L'Usot fa notare che dal 2022, a quando risale l'ultima ordinanza della commissione prezzi, la materia prima ha registrato un aumento e si riflette negativamente sui bilanci degli esercenti: “Può pesare tanto – commenta Ercolani – perché il prezzo della materia prima è salito e noi non riusciamo a vendere ad una tariffa adeguata. I nostri operatori sono costretti a vendere a quel prezzo superato dai tempi e non possono fare qualcosa di diverso, se non allo stesso prezzo. Così diventa anti economico”.
Il Segretario di Stato all'Industria e Commercio Rossano Fabbri riferisce che con il decreto sul consumo dello scorso 24 agosto – in attesa di ratifica – la commissione prezzi viene abolita e alcune sue funzioni verranno demandate ad una authority. Già intrapreso dunque – assicura - un percorso sulla liberalizzazione che si chiuderà a breve, con l'eliminazione di prezzi imposti dall'attuale listino caffetteria. “Il Segretario ha manifestato l'intenzione di andare nella direzione di liberalizzare, ed è un segnale positivo, ma - fa notare il Presidente Usot - al momento è tutto in vigore come prima”.