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Calo delle nascite a San Marino: una legge per i neo papà

Alla Segreteria alla Sanità confronto sul pdl a sostegno della famiglia. Usl chiede al Governo di ampliare gli interventi. Santi, "coglieremo i suggerimenti"

di Monica Fabbri
4 set 2019
Immagine di repertorio

Negli ultimi tre anni le nascite sono calate del 20%. Numeri preoccupanti per una piccola realtà come la nostra. Ma come invertire questa tendenza? La Segreteria alla Sanità ha predisposto un progetto di legge a sostegno della famiglia. Questa mattina lo ha condiviso con sindacati e categorie economiche. Si ragiona sugli strumenti da mettere in campo per incentivare le nascite con un occhio rivolto al panorama internazionale: dall'abitazione ai servizi come asili nido e assegni familiari. “L'obiettivo – dice Franco Santi – è ragionare insieme su come migliorare le condizioni delle giovani coppie”.

A San Marino non sono previsti permessi ai padri e il segretario vuole cambiare le regole. Sul tavolo diverse proposte, quali, appunto: giorni di permesso retribuiti per i neo papà; indennità maggiorata per parti gemellari o plurigemellari; idee innovative per la parità di genere. Usl chiede al Governo di ampliare gli interventi. “Un paese senza bambini – afferma - è senza futuro”. Per il sindacato la bozza di legge, che interessa tutti i settori Pubblico e Privato – necessita di approfondimenti, modifiche ed integrazioni. Nello specifico chiede possibilità di aspettativa prolungata oltre i 18 mesi in caso di parti gemellari o plurimi e con indennità maggiorata; riconoscimento di un congedo di paternità per i padri che lavorano; estensione del diritto ad assentarsi dal lavoro durante il periodo di allattamento anche per i papà. “Coglieremo - assicura Santi - tutti i suggerimenti che ci arriveranno” .


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