La perdita di capelli è un problema diffusissimo nel nostro Paese che colpisce sia uomini che donne. Gli ultimi dati di settore annoverano L’Italia tra le prime dieci nazioni a livello mondiale per numero di casi di alopecia. Benedetta de Mattei ha intervistato il Dott. Mauro Conti - Direttore Scientifico di HairClinic Italia e presidente dell’Osservatorio Nazionale della Calvizie – per capire quali sono le cause e come intervenire per porre rimedio alla calvizie.
Cos’è la calvizie, una malattia?
La calvizie nella sua accezione è sicuramente un inestetismo ma con una base clinica poiché prevede la sofferenza del follicolo, un piccolo spazio del cuoio capelluto nel quale crescono i capelli, nel quale si verificano delle alterazioni funzionali e strutturali che fanno sì che i follicoli capilliferi perdano la capacità di far nascere e crescere i capelli nel tempo.
Esistono diverse forme di caduta di capelli
Le forme di caduta di capelli sono diverse per modalità e cause fisiologiche:
- Alopecia Androgenetica (AGA), sicuramente la più diffusa, prevede che alcune zone del capo, variabili da persona a persona, abbiano dei follicoli geneticamente deboli. E’ una problematica genetica che può svilupparsi in aree (tempie, vertex, chierica) e tempi diversi (insorgenza precoce piuttosto che tardiva). Questa patologia si verifica per una ipersensibilità al Diidrotestosterone (DHT), prodotto sia nell’uomo che nella donna, per cui i follicoli capilliferi di alcune zone entrano in una fase di vera sofferenza circolatoria e di conseguenza i capelli si assottigliano per poi cadere.
- Alopecia Areata, è una forma di calvizie con chiazze rotonde (circa come una moneta da 2 euro) prive di capelli. Questa mancanza di capelli avviene per un conflitto infiammatorio causato da anticorpi dello stesso paziente che creano un danno ai follicoli, una specie di malattia autoimmune che vede come organo bersaglio anziché le cartilagini o le articolazioni i follicoli capilliferi. Questo tipo di alopecia non è sostenuta da un veleno quotidiano ma da una condizione fisiopatologica sconosciuta. I follicoli bersagliati possono ritornare in attività quando si riduce il conflitto infiammatorio autoimmune ma lo svantaggio di questa forma è la recidività.
- Alopecia Cicatriziale è una patologia spontanea sia degli uomini sia delle donne che colpisce il cuoio capelluto della zona della fronte, il quale diventa duro e fibroso, per cui i follicoli presenti in questa area soffrono, causando un arretramento dell’attaccatura dei capelli.
Nella donna questa patologia può essere legata a uno stimolo irritativo. Acconciature particolarmente serrate, come la coda di cavallo, provocano una trazione sui follicoli capilliferi facendo arretrare nel tempo anche di 3 o più cm la linea di attaccatura, dando origine alla cosiddetta Alopecia cicatriziale da Trazione.
Quali sono le cause della calvizie
Alla base della calvizie ci sono numerose cause che creano una sofferenza follicolare. La principale causa di calvizie di tipo androgenetico è legata alla predisposizione genetica, ma vi possono anche essere delle concause come problematiche tiroidee, malattie autoimmuni, uso di alcuni farmaci, anemia, celiachia, forte stress psicologico, gravidanza e disordini alimentari, molto diffusi oggi nel nostro Paese, che amplificano la problematica androgenetica e spesso la rendono più evidente.
Quali sono i primi sintomi a cui fare attenzione
Quando avviene il diradamento la problematica di solito è già avanzata e il primo campanello d’allarme è senz’altro un assottigliamento del diametro dei capelli che possono presentarsi deboli o più sottili. Il diradamento invece, più o meno rapido, dei capelli consiste in un arretramento costante della linea dell'attaccatura dei capelli, solitamente negli uomini dalle tempie, o nella riduzione della densità dei capelli localizzata in alcune aree del cuoio capelluto.
Quando bisogna intervenire per contrastare la calvizie?
E’ fondamentale intervenire in maniera tempestiva ai primi segni della malattia e non fare l’errore di trattare questi segni iniziali come semplici inestetismi. Agendo precocemente è senz’altro possibile bloccare l’evoluzione della patologia e dare grandissimi risultati estetici.
La calvizie può essere curata? Quali sono i principali trattamenti prima di arrivare al trapianto?
I trattamenti dedicati alla calvizie sono differenti a seconda delle cause di caduta e oggi la calvizie può essere curata a patto di comprendere la problematica che sta alla base della sofferenza dei follicoli. Quando vi è un problema di caduta di capelli la sua manifestazione estetica è abbastanza semplice da inquadrare ma la cosa fondamentale è come aiutare e curare questi follicoli. Per farlo bisogna agire su più fronti poiché i follicoli devono tornare ad avere una buna circolazione, ossigenazione e nutrimento; si deve ridurre l’infiammazione follicolare affinché i follicoli possano tornare a far crescere i capelli nella maniera migliore. E’ dunque fondamentale fare una valutazione medica approfondita attraverso un percorso di medicina inclusiva che analizzi tutte le cause di sofferenza follicolare, per capire cosa manca a questi follicoli per vivere bene e riequilibrare le loro funzionalità. I protocolli di medicina inclusiva sono a mio avviso i migliori in grado di dare eccellenti e duraturi risultati estetici. Un percorso di medicina inclusiva agisce su tutti i follicoli in maniera sinergica avendo 3 grandi obiettivi: un blocco della caduta patologica, il riequilibrio della funzionalità follicolare e l’irrobustimento dei capelli fini e diradati, infine un miglioramento estetico conseguente a una cura incisiva e totale delle disfunzioni follicolari del paziente.
Quando bisogna pensare ad un Trapianto di Capelli?
L’87% dei pazienti ha dei segni importantissimi di ricrescita e di blocco della patologia, nonché di miglioramento della vitalità dei follicoli, grazie ai protocolli di medicina inclusiva. Una piccola percentuale decide su questo miglioramento di aggiungere un perfezionamento estetico dato dall’autotrapianto monobulbare automatizzato. Questa tecnica estrae alcuni capelli dalla zona occipitale (uno ad uno come fili d’erba senza tagli o punti) per andarli a inserire nelle aree dove si desidera dare maggiore densità. Grazie a questo ulteriore aumento di densità il trapianto diventa una correzione estetica importante perché avviene solo dopo una cura radicale della calvizie. Quindi il trapianto diventa un gesto medico di grande perfezionamento estetico ma lo abbiamo costruito su un terreno solido che è la cura data dal protocollo di medicina inclusiva. Molti pazienti affetti da Calvizie vogliono risolvere il loro problema con un Trapianto di Capelli ma questo non può essere il punto di partenza per affrontare il problema, semmai un aspetto finale: deve esser chiaro che il trapianto non rappresenta una cura ma una rifinitura dopo aver curato correttamente la problematica.
Benedetta de Mattei