E adesso si parte per contrastare la violenza alle donne anche a San Marino. Pochi i dati, scarse le informazioni, ancora molta l’omertà, ma è forte la volontà della Presidenza del comitato dei ministri del Consiglio D’ Europa di combattere un fenomeno che ha numeri da capogiro in tutti gli altri 45 stati membri. Avrebbe preferito il segretario Agli Esteri, nell’ udienza pubblica di presentazione, che la campagna europea o nazionale non avesse dovuto essere organizzata, "che non ci fosse stata l’urgenza - per Fiorenzo Stolfi - di attirare l’attenzione dell’ opinione pubblica e di concentrare gli sforzi dei governi in questa direzione". Patrizia Busignani, responsabile della campagna sammarinese, illustra le iniziative: il numero verde che partirà da dicembre per dare sostegno psicologico, economico, legale alle vittime; un monitoraggio della situazione a San Marino coinvolgendo servizi sociali, forze di polizia e tribunale; la modifica del codice penale dove questo tipo di reati è perseguibile solo su querela della vittime: “Chi – si chiede la Busignani – trova la forza di farsi avanti quando la violenza è in ambito domestico e le pressioni, minacce e altra violenza sono all’ordine del giorno”? I Capitani Reggenti chiedono di agire e fare di più, per far sì che la violenza domestica nei confronti della donna debba essere considerata inaccettabile. Auspicano un cambio di mentalità, e questo lo si potrà fare solo attraverso le nuove generazioni. Davanti ai giornalisti, il segretario alla giustizia Ivan Foschi si fa garante degli aggiornamenti alla legislazione sammarinese perché la perseguibilità non debba avvenire solo su querela di parte. Altro intervento sarà l’ assistenza psicologica e legale alle vittime. Valerio Pradal spiega poi il manifesto della campagna sammarinese: manifesti più lunghi per destare più attenzione e il quadro di René Magritte strappato per far apparire nomi di donne.
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