Oltre 300 persone hanno partecipato ieri sera all'incontro organizzato dal Comitato “La Grotta Rossa che vorrei” per dire no alla creazione di nuovi insediamenti o micro-aree a disposizione di Rom e Sinti, in Via della Lontra e Via Maceri. Il Comitato non ne fa una questione di razzismo, ma tiene a sottolineare che la Grotta Rossa conta già due campi nomadi e il terreno individuato per il nuovo insediamento (una porzione di un lotto di 3300 metri quadrati) era destinato ad altro uso – fanno sapere – ovvero la coltivazione di orti per anziani, ma mai pubblicizzato né tanto meno realizzato. A ciò si aggiungono diverse priorità che i residenti hanno voluto mettere nero su bianco: evidenziata la necessità di interventi urgenti sulla viabilità, sui percorsi ciclabili per superare la Statale 16; e poi la mancanza di marciapiedi, di aree attrezzate per bambini, il trasporto pubblico e scolastico incompleto; infine, la rete fognaria da sistemare. “Con la creazione di un nuovo campo nomadi – concludono i residenti – la situazione alla Grotta Rossa potrebbe ulteriormente peggiorare”. A sostegno delle ragioni illustrate nel documento è stata avviata anche una raccolta firme che saranno consegnate al Comune di Rimini: più di 250 le adesioni nella sola serata di ieri.
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