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Vietato tagliare il traguardo a braccia alzate: dall'UCI uno schiaffo ai romantici

Il protocollo non è stato ancora aggiornato, ma tempo per trattare non c'è.

di Roberto Chiesa
16 gen 2025

C'era una volta l'arrivo a braccia alzate. L'icona per eccellenza riservata a chi tagliava il traguardo per primo. Era romanzo e adrenalina, era fotografi, tifosi, poster. Era un modo per sognare, salutare, ricambiare chi aspettava ora sull'arrivo e gratificare chi si spaccava le gambe in bicicletta. Da Bartali a Coppi, fino a Pogacar, passando per Pantani. E se per i romantici i tempi duri son cominciati da un po', beh adesso è proprio finita. All'alba della nuova stagione, L'UCI vieta l'iconica celebrazione. La butta sulla sicurezza e chiude a chiave.

Dalla prima corsa del 2025, il Tour Down Under che prende il via in Australia il 21 gennaio prossimo, il traguardo si potrà tagliare solo con le mani incollate al manubrio. Sicurezza appunto, ideona sfornata bella calda per evitare incidenti dei quali però non c'è memoria. Una norma introdotta senza contraddittorio e senza prove a sostegno. Per i trasgressori, la punizione è severissima: retrocessione all’ultima posizione, cartellino giallo (due gialli valgono una settimana di squalifica) e perdita del 25% dei punti nel ranking.

Il protocollo non è stato ancora aggiornato, ma tempo per trattare non c'è. Solo il disperato tentativo di far inserire la clausola che il divieto di togliere le mani dal manubrio non riguardi il vincitore, ma tutti gli altri con particolare riferimento a chi sgomita in gruppo. Sarebbe buon senso e forse non è il caso di illudersi troppo. Ma su quelle cadute in corsa, qualcuna anche tragica, gli ostacoli lungo il percorso, il traffico e ogni altro potenziale pericolo l'UCI alza la braccia. Anche dal manubrio.






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