Una vicenda iniziata male, finita in tragedia quella del Pastore del Caucaso abbandonato in auto per ore dai padroni, due turisti tedeschi, e morto al suo rientro in Germania. L'APAS punta il dito sul Servizio veterinario, colpevole di non aver usato alcuna “scienza e coscienza” per assicurare la salvezza del cane dopo il suo ricovero e di non essersi avvalso dei poteri conferitigli dalla legge emanata nel luglio 2012 attraverso la quale avrebbe potuto trattenere l'animale in attesa che fosse fuori pericolo anziché dimetterlo in prognosi riservata. E ciò in attesa di dare corso al procedimento penale che avrebbe consentito i tempi necessari per avviare la procedura giudiziaria. L'APAS chiede inoltre di sapere se la Polizia Civile abbia avviato un'indagine conoscitiva sui proprietari del cane tramite le forze di polizia tedesche per verificare eventuali precedenti per maltrattamento di animali. L'Associazione auspica l'apertura di un fascicolo da parte della magistratura e nel frattempo ha consultato i propri legali per decidere gli atti da intraprendere contro gli autori del maltrattamento e verso il Servizio veterinario per le palesi omissioni alle leggi vigenti.
Clicca qui per leggere il Comunicato dell'APAS al Comunicato del Dipartimento Sanità Pubblica
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