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Cannabis For Future San Marino: dalla politica giungano “azioni concrete” e non “contentini”

La discussione in Commissione Sanità – sostengono gli attivisti – non ha prodotto risultati, se non la prospettiva “di portare l'argomento cannabis nelle aule della politica sammarinese per l'ennesima volta”

16 gen 2021
Una pianta di Cannabis (pixabay)
Una pianta di Cannabis (pixabay)

La discussione su questo argomento “non si può fermare a causa della pandemia”. È l'appello del movimento Cannabis for Future San Marino. Si ricorda allora come nell'ottobre scorso, specie in Commissione Sanità, il tema avesse guadagnato rilevanza; progressivamente scemata, poi, per la centralità assunta dal dibattito sul covid. Da qui il rammarico degli attivisti, che parlano anche di “disinformazione” da parte di alcuni esponenti politici; e considerano una fake news – ad esempio – definire la cannabis una “droga di passaggio”. E questo al netto del “cambio di rotta” - osservato dal movimento nell'ultimo anno – di “alcuni partiti centrali” nel panorama politico sammarinese, e “storicamente contrari” a qualsiasi utilizzo della canapa. Si invitano allora la cittadinanza, i media, e soprattutto la politica a riaprire un confronto non solo in merito all'ambito terapeutico ed industriale – che, si osserva, “hanno trovato tutti d'accordo” - ma anche per l'uso personale.

“Ogni anno – si legge infatti in una nota – centinaia di giovani sammarinesi, spesso minorenni, vengono accusati di un reato penale anche solo per detenere residui di cannabis”. Un fatto inaccettabile, per gli attivisti, che sottolineano come “moltissimi Paesi del mondo occidentale si siano aperti alla legalizzazione o anche solo a leggi meno severe”. Si chiedono dunque “azioni concrete” e non quelli che vengono definiti “contentini”. Di recente, peraltro, Cannabis For Future aveva promosso un sondaggio via social, al quale avevano preso parte oltre 500 persone; in maggioranza avevano affermato di avere assunto cannabis nel corso della vita. La quasi totalità del campione si è poi detta favorevole ad una maggiore implementazione dell'uso terapeutico della sostanza. Mentre quasi l'82% degli intervistati – è stato riportato - vede con favore una legge che riduca le pene per consumo di cannabis con alti valori di principio attivo.



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