60 giorni ormai dall'entrata in vigore del decreto sicurezza, con il divieto di circolazione per le auto con targa straniera guidate da residenti italiani, e non pochi i problemi – per i rischi di sanzione - per imprese, frontalieri, per gli stessi privati che per vari motivi, dal lavoro allo studio, si trovino a transitare fuori confine. Partono da qui il vicepresidente Comites, Alessandro Amadei e il presidente UCS, Francesca Busignani, insieme, per cercare sinergie verso una soluzione dell'empasse. Primo passo operativo, anche in accordo con la segreteria Esteri: raccogliere segnalazioni e stilare un elenco della casistica.
Una mappa del problema da inviare alla stessa segreteria Esteri, ma anche al Governo italiano, auspicando un intervento per neutralizzare gli effetti negativi della norma per San Marino, con un “provvedimento riparatore – dicono – che potrebbe essere compreso nel decreto semplificazione che è in fase di elaborazione”.
“Le segnalazioni pervenute sinora fanno capire l'entità del fenomeno e le ripercussioni drammatiche per il tessuto economico e sociale” – dice Amadei. “A fronte di una circolare esplicativa, aggiunge la Busignani – che non può risolvere il problema, visto che per modificare il decreto serve una fonte normativa equivalente, che dia la possibilità di guidare mezzi targati RSM a chi lavora o a ditte a San Marino e a chi è affine e/o parente residente in Italia, fino ad un grado idoneo, con un sammarinese".
Una mappa del problema da inviare alla stessa segreteria Esteri, ma anche al Governo italiano, auspicando un intervento per neutralizzare gli effetti negativi della norma per San Marino, con un “provvedimento riparatore – dicono – che potrebbe essere compreso nel decreto semplificazione che è in fase di elaborazione”.
“Le segnalazioni pervenute sinora fanno capire l'entità del fenomeno e le ripercussioni drammatiche per il tessuto economico e sociale” – dice Amadei. “A fronte di una circolare esplicativa, aggiunge la Busignani – che non può risolvere il problema, visto che per modificare il decreto serve una fonte normativa equivalente, che dia la possibilità di guidare mezzi targati RSM a chi lavora o a ditte a San Marino e a chi è affine e/o parente residente in Italia, fino ad un grado idoneo, con un sammarinese".
Riproduzione riservata ©