La Giunta di Acquaviva, insieme a Rosanna Sciutti e Maurizio Ghiotti, cittadini di Gualdicciolo, fanno il punto sul tavolo di confronto sulla Cartiera Ciacci al quale hanno preso parte, sviscerando la lettera inviata al Governo dalla proprietà stessa e che è stata oggetto di discussione nel primo incontro. Lettera in cui prima di tutto “vengono riproposti progetti – fanno sapere - come la realizzazione di un impianto di cogenerazione e l'incapsulamento dell'intero sito produttivo, già respinti sia dalla Giunta sia dai cittadini di Gualdicciolo nell'assemblea pubblica del 21 marzo scorso". A fronte poi della contestazione dell'azienda per l'applicazione di tariffe maggiorate sulle acque reflue, Giunta e cittadini ricordano semmai come la Cartiera “persista nelle inadempienze di legge, vedi il contenzioso con l'AASS di 1 milione 200mila euro per la fornitura di gas”. Pertanto esortano il massimo impegno delle autorità affinché impongano alla proprietà le somme dovute, “senza sconti né deroghe”. “Anche perché – incalzano – il mancato rispetto delle leggi in materia ambientale è causa di danni economici all'intera collettività, non solo di Gualdicciolo. I ripetuti sforamenti dei valori inquinanti - fanno sapere i rappresentanti del Castello - portano tra l'altro Hera ad applicare a San Marino una tariffa maggiorata per la depurazione delle acque, nonché sanzioni annuali di 30mila euro, tanto che l'AASS evidenzia il rischio che il paese possa passare da utente domestico a utente industriale particolare, con il conseguente aumento per il bilancio dell'Azienda dei Servizi da 1 milione e mezzo a 5/6 volte tanto". Danni economici ma anche danni alla salute: “da recenti analisi – rimarcano – emerge il superamento di diversi valori sulle acque reflue, in particolare quello dell'alluminio, di oltre 60 volte”. Infine la promessa della contropartita: in un punto della lettera la Cartiera parla “di interventi a diretto beneficio della Comunità locale, per un totale di 50mila euro. Ma – tuonano i cittadini - i valori per i quali ci battiamo, non hanno prezzo e pertanto non possono essere oggetto di scambio. Chiediamo pertanto impegni precisi alla politica, in attesa dei quali - concludono – non riteniamo più opportuno partecipare al tavolo di confronto”.
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