Ce n'era per tutti, nella lettera inviata alla stampa dai cittadini di Acquaviva. Critiche al Governo, accusato di non coinvolgere la gente del Castello in decisioni strategiche. All'ANIS, all'Azienda per i Servizi, e naturalmente ai vertici della Cartiera. “Mettetevi in regola, pagate quello che dovete pagare, rispettate le leggi e non veniteci a chiedere modifiche al PRG a vostro uso e consumo”. Questo – concludeva la missiva – dovrebbero dire Esecutivo ed AASS, alla Proprietà. Che oggi – dal canto suo – afferma di non voler rispondere alle polemiche. “Con i segretari di Stato – rimarcano dalla Cartiera – è stato aperto un dialogo, che riteniamo utile per riqualificare il sito industriale. Siamo ancora in una fase di studio e verifica. C'è stato un primo incontro, del tutto preliminare, cui ne seguiranno altri”. In particolare, nella lettera dei cittadini, erano espresse due preoccupazioni: la possibilità che venga installato un cogeneratore, e – con l'approvazione del nuovo PRG - un'eventuale conversione, del sito sui cui sorge la cartiera, da zona residenziale a zona industriale. “Abbiamo un problema urbanistico che ci vincola – riconosce la Proprietà – a causa dell'attuale piano regolatore non possiamo costruire un metro quadro di muro o barriera fonoassorbente, e questo a scapito dell'interesse stesso della cittadinanza. Quanto ad un eventuale cogeneratore i vertici aziendali considerano comprensibili i timori legati al rumore. “Tuttavia possiamo garantire – affermano – che l'impianto sarebbe posto all'interno di un capannone e che le emissioni acustiche non supererebbero i livelli previsti dalle normative vigenti. La cogenerazione è una fonte rinnovabile che esiste da 30 anni – concludono -; sarebbe ideale – a livello ambientale – per la autoproduzione di energia elettrica, che in nessun caso sarebbe venduta a terzi”.
Riproduzione riservata ©