Diventa una festa, ai Casetti di Rimini, la riapertura dello spazio all'aperto per i colloqui tra detenuti e figli minori: perché il riscatto dal vissuto di nostalgia e colpa passa attraverso il diritto all'affettività e la forza del legame. La riqualificazione dell'area, arricchita con giochi e arredi a misura di bambino, grazie al contributo della sezione riminese dell'Associazione Soroptimist. In una sola mattinata la Casa Circondariale di Rimini raccoglie i risultati di iniziative orientate ad 'umanizzare la pena', con tanto di consegna di encomi a chi si è distinto e dei diplomi agli allievi del corso di scuola media e di 'addetto alla panificazione',
Il rinfresco, curato da docenti ed allievi del corso ed a base dei prodotti biologici dell'orto coltivato dai detenuti delle sezione a custodia attenuata per tossicodipendenti 'Andromeda', a concludere una mattinata che diventa prova concreta di come la funzione rieducativa della pena non debba rimanere solo scritta negli articoli della Costituzione. In finale breve esibizione dei partecipanti al corso di 'Attività cinofila' tenuto dagli istruttori della scuola nazionale per le Unità Cinofile da Soccorso.
Per i 140 detenuti, 77 dei quali stranieri, occasione di arricchimento personale e professionale. Anche se la problematica sovraffollamento non rimane emergenza confinata nel passato.
L'obiettivo è migliorare le condizioni di detenzione e restituire ciò che non si conquista per meriti né si perde per demeriti: la dignità. Qui ai Casetti, i detenuti se lo tengono stretto il diploma con il loro nome. Mohamed ha preso quello di terza media: servirà tra cinque mesi, quando uscirà. La sua intervista nel video. Abbiamo sentito anche
Raffaele Russo, coordinatore Centro Zavatta
Vincenzo Cimino, istruttore di Pizza News School
Paolo Madonna, direttore carcere Rimini
Il rinfresco, curato da docenti ed allievi del corso ed a base dei prodotti biologici dell'orto coltivato dai detenuti delle sezione a custodia attenuata per tossicodipendenti 'Andromeda', a concludere una mattinata che diventa prova concreta di come la funzione rieducativa della pena non debba rimanere solo scritta negli articoli della Costituzione. In finale breve esibizione dei partecipanti al corso di 'Attività cinofila' tenuto dagli istruttori della scuola nazionale per le Unità Cinofile da Soccorso.
Per i 140 detenuti, 77 dei quali stranieri, occasione di arricchimento personale e professionale. Anche se la problematica sovraffollamento non rimane emergenza confinata nel passato.
L'obiettivo è migliorare le condizioni di detenzione e restituire ciò che non si conquista per meriti né si perde per demeriti: la dignità. Qui ai Casetti, i detenuti se lo tengono stretto il diploma con il loro nome. Mohamed ha preso quello di terza media: servirà tra cinque mesi, quando uscirà. La sua intervista nel video. Abbiamo sentito anche
Raffaele Russo, coordinatore Centro Zavatta
Vincenzo Cimino, istruttore di Pizza News School
Paolo Madonna, direttore carcere Rimini
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