“Il procuratore Nicola Gratteri ha ricordato a tutti noi che i mafiosi parlano anche con lo sguardo – ha dichiarato a Rtv, Rosy Bindi in vista a San Marino per incontrare la Commissione sammarinese per il fenomeno delle infiltrazioni criminali. “Siamo contrari ai domiciliari perché Riina è ancora pericoloso, è ancora il capo di Cosa Nostra, la sua famiglia è mafiosa. Il suo ritorno a casa in quel contesto finirebbe per riconoscere a lui ancora un ruolo. Questo, tra l'altro nel venticinquesimo anniversario della morte di Falcone Borsellino, suonerebbe come un cedimento dello Stato nei confronti di un potere criminale ancora così forte ma che soprattutto ha fatto tanto male al nostro paese”.
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