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Catturato pericoloso latitante a Cesenatico

9 nov 2009
Catturato pericoloso latitante a Cesenatico
Catturato pericoloso latitante a Cesenatico
Tutto ha avuto inizio il 13 ottobre quando i carabinieri di Forlì hanno rintracciato e arrestato Daniele Camon, 26 anni, di Brindisi, condannato a cinque anni di reclusione per traffico di stupefacenti. I militari sono arrivati a lui in seguito ad accertamenti su altri brindisini coinvolti in una serie di rapine messe a segno nel Forlivese.
Controllando le utenze telefoniche di Camon i carabinieri hanno rintracciato un altro latitante, Cosimo - detto Mino – Filomeno, ex cognato di Camon. Dopo il passaggio in giudicato, a settembre, della condanna a sei anni per traffico internazionale di stupefacenti, Filomeno si era nascosto a Cesenatico in un appartamento di quelli solitamente dati in affitto l’estate ai turisti. Dopo giorni di appostamenti in cui Cosimo Filomeno non si era mai visto uscire sabato scorso è sceso al piano terra, dall’appartamento al secondo piano di Via Carracci a Valverde di Cesenatico. I carabinieri sapevano che aveva chiesto ad altri brindisini di Milano un’auto e anche una pistola. Quando l’auto è arrivata e lui stava per prenderne possesso è scattato il blitz. Il latitante una volta all’aperto, se n’è accorto e ha tentato di trovare riparo in casa ma inutilmente. Non ha opposto alcuna resistenza all’arresto. Fermate anche altre tre persone per favoreggiamento: Elena Daniela Diaconu, 29 anni, rumena, che si trovava con Filomeno nell’appartamento e gli metteva a disposizione il cellulare per le comunicazioni; Giovanni Ciullo, un autista di 47 anni, residente a Cesenatico, e Vincenzo Palma, un operaio di 31 anni, domiciliato ad Arcore. Entrambi brindisini sono stati sorpresi con una tanica di benzina vicino alla ‘Mercedes' familiare arrivata da Milano. Forse stavano per fare il pieno all'auto per agevolare la fuga del latitante. Filomeno riceveva denaro per la latitanza attraverso una carta “postepay”. Nessuna traccia invece della pistola che, stando alle intercetatzioni telefoniche, sarebbe dovuta arrivare con l’auto.

Luca Salvatori

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