Oggi, 5 febbraio, è un giorno importante per San Marino, perché si celebra la Liberazione della Repubblica e la compatrona Sant'Agata. Una tra le feste istituzionali più sentite sul Titano.
Il cerimoniale carico di fascino e di significati esalta quei valori che sono l'essenza della sammarinesità: religioso, storico ed identitario. Era il 5 febbraio del 1740, quando il Cardinal Enriquez, inviato dalla Santa Sede, restituì al Titano la libertà dopo il tentativo di occupazione del cardinale Alberoni. Uno sforzo che durò quattro mesi, mentre la ritrovata libertà, nel giorno di Sant'Agata che da allora divenne compatrona, si celebra ogni anno con un omaggio che è uno degli appuntamenti istituzionali e religiosi più sentiti.
In mattinata la partenza da Palazzo Pubblico del corteo istituzionale guidato dai Capitani Reggenti Matteo Fiorini ed Enrico Carattoni. Insieme alle più alte autorità civili, religiose e militari si sono diretti verso la Cripta di Sant'Agata, nell'omonima piazzetta, dove è stata celebrata la Santa Messa.
Nel pomeriggio il cerimoniale è proseguito in Piazza della Libertà. Prima l'alzabandiera, poi da Borgo Maggiore la tradizionale processione dei sammarinesi devoti alla Santa; da Palazzo il Corteo Reggenziale si è incamminato per raggiungere la Pieve dove si è celebrata la liturgia, davanti alle reliquie del Santo Marino, cui i Capi di Stato hanno reso omaggio. A concludere la cerimonia l'ammaina bandiera, subito dopo il rientro del corteo reggenziale a Palazzo. Le temperature tiepide di questa giornata hanno contribuito a rendere particolarmente partecipata una cerimonia che rinnova ogni anno il senso di una valore da non dare mai per scontato, l'impegno di difendere, ogni giorno, la libertà.
Il cerimoniale carico di fascino e di significati esalta quei valori che sono l'essenza della sammarinesità: religioso, storico ed identitario. Era il 5 febbraio del 1740, quando il Cardinal Enriquez, inviato dalla Santa Sede, restituì al Titano la libertà dopo il tentativo di occupazione del cardinale Alberoni. Uno sforzo che durò quattro mesi, mentre la ritrovata libertà, nel giorno di Sant'Agata che da allora divenne compatrona, si celebra ogni anno con un omaggio che è uno degli appuntamenti istituzionali e religiosi più sentiti.
In mattinata la partenza da Palazzo Pubblico del corteo istituzionale guidato dai Capitani Reggenti Matteo Fiorini ed Enrico Carattoni. Insieme alle più alte autorità civili, religiose e militari si sono diretti verso la Cripta di Sant'Agata, nell'omonima piazzetta, dove è stata celebrata la Santa Messa.
Nel pomeriggio il cerimoniale è proseguito in Piazza della Libertà. Prima l'alzabandiera, poi da Borgo Maggiore la tradizionale processione dei sammarinesi devoti alla Santa; da Palazzo il Corteo Reggenziale si è incamminato per raggiungere la Pieve dove si è celebrata la liturgia, davanti alle reliquie del Santo Marino, cui i Capi di Stato hanno reso omaggio. A concludere la cerimonia l'ammaina bandiera, subito dopo il rientro del corteo reggenziale a Palazzo. Le temperature tiepide di questa giornata hanno contribuito a rendere particolarmente partecipata una cerimonia che rinnova ogni anno il senso di una valore da non dare mai per scontato, l'impegno di difendere, ogni giorno, la libertà.
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