12 milioni. Sono le famiglie italiane che – da un momento all’altro – potrebbero trovarsi in gravissima difficoltà economica. E’ il 48% del totale: numeri che mettono i brividi. Il 42esimo rapporto del Censis, sulla situazione sociale del Paese, parla chiaro. I nuclei più a rischio sono quelli che hanno investito in azioni o fondi comuni. Il 7% avrebbe collocato più della metà dei propri risparmi in prodotti finanziari potenzialmente tossici. Poi vengono i 2 milioni di famiglie impegnate nel pagamento del mutuo dell’abitazione: un quarto di queste dichiarano di non riuscire a rispettare la temuta scadenza mensile.
Il credito al consumo – pubblicizzato negli anni passati come la via più facile all’acquisto di ciò che si desidera – sta mettendo in ginocchio 3 milioni di famiglie, indebitate fino al collo. Ci sono poi tutti coloro che non posseggono alcuna forma di risparmio e che potrebbero trovarsi nella condizione di non saper fronteggiare eventuali spese impreviste o forti rincari dei beni. La Riviera Romagnola non è un’isola felice, tutt’altro. Secondo un’indagine - riportata dal mensile 3 – sarebbeno 27 i protesti, ogni mille abitanti. E l’aumento, negli ultimi tempi, sarebbe del 55%: 6 volte superiore a quello nazionale.
L’importo medio dei “pagherò” non onorati è di 3.600 euro. E la situazione, in questo momento, potrebbe anche essere ben peggiore: questi dati si riferiscono al 2007: mesi prima dell’esplodere della crisi.
Gianmarco Morosini
Il credito al consumo – pubblicizzato negli anni passati come la via più facile all’acquisto di ciò che si desidera – sta mettendo in ginocchio 3 milioni di famiglie, indebitate fino al collo. Ci sono poi tutti coloro che non posseggono alcuna forma di risparmio e che potrebbero trovarsi nella condizione di non saper fronteggiare eventuali spese impreviste o forti rincari dei beni. La Riviera Romagnola non è un’isola felice, tutt’altro. Secondo un’indagine - riportata dal mensile 3 – sarebbeno 27 i protesti, ogni mille abitanti. E l’aumento, negli ultimi tempi, sarebbe del 55%: 6 volte superiore a quello nazionale.
L’importo medio dei “pagherò” non onorati è di 3.600 euro. E la situazione, in questo momento, potrebbe anche essere ben peggiore: questi dati si riferiscono al 2007: mesi prima dell’esplodere della crisi.
Gianmarco Morosini
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